Intervistato dalla redazione di Milannews.it, l’ex centrocampista rossonero Federico Giunti, ha detto la sua sulla situazione riguardante Clarence Seedorf e, più in generale, sul momento in casa Milan. Ecco le sue parole.
Su Atalanta-Milan di domenica: “Chiaro che uno quando è a caccia di tre punti importanti per l’Europa League, come domenica, si aspetta sempre di ottenerli ma di fronte c’era l’Atalanta, una formazione che non aveva più nulla da chiedere al campionato e che ha visto quell’incontro come una possibilità per ottenere una vittoria di prestigio. Il Milan ha giocato un gradino sotto rispetto alle ultime settimane, bisogna anche ammettere che non gli è girato molto bene, palo da un parte e gol avversario l’azione dopo. Servivano due vittorie per salvare la stagione, ora è rimasta solo la partita con il Sassuolo ma i rossoneri non avranno il destino nelle proprie mani”.
Sugli errori della partita contro gli Orobici: “Quando si perde gli errori sono da distribuire tra tecnico e giocatori che vanno in campo e non credo a tutte quelle voci che circolano sul remare contro della squadra, tutti hanno l’interesse di vincere e fare bene, anche perché molti di questa rosa si giocano la riconferma per la stagione successiva”.
Su scelta di riconfermare o meno Clarence Seedorf: “Io non valuto la singola partita ma tutto il periodo di Seedorf in panchina. In tempi non sospetti io dissi che Clarence doveva essere messo nelle condizioni migliori per poter lavorare secondo le sue idee e io sto con lui, sono tra quelli che lo vorrebbero confermare, anche perché la squadra è stata modificata in corsa e ha ereditato dei ragazzi che giocavano in maniera completamente diversa rispetto al suo credo calcistico. Inoltre ha dovuto modificare la posizione di parecchi giocatori, l’esempio può essere Poli: spesso utilizzato come trequartista largo, un ruolo non suo. Detto ciò, mesi fa è stata fatta questa scelta di mandare via Allegri, rimpiazzandolo con il neo tecnico olandese, adesso bisogna solo dargli continuità perché il Milan non si può permettere altri ripensamenti”.
Il difficile rapporto di Seedorf con la dirigenza: “Si è creata questa situazione con la dirigenza e so perfettamente le difficoltà che sta incontrando adesso Clarence. Io però ne faccio una questione di coerenza della scelta fatta, certamente doveva essere gestita meglio qualche situazione e qualche rapporto tra chi decide e l’allenatore, ma se viene fatta una scelta in prospettiva (come doveva essere quella di Seedorf) poi deve essere protetta, nel caso in cui venisse sollevato dall’incarico si sarebbe sprecato solo del tempo”.
Sul possibile nuovo allenatore del Milan: “Bisognerà vedere innanzitutto se la società avrà la forza di andare in cerca di un altro profilo emergente (come lo è lo stesso Seedorf) o se punterà su tecnico esperto. Si fa il nome di Inzaghi, c’è anche da vedere se il club avrà disponibilità economica perché il nome ideale sarebbe Spalletti, perfetto per i rossoneri ma il suo curriculum vincente costa assai come stipendio e quando lo prendi devi dargli una formazione pronta per i successi, quindi è tutto da valutare. Dipenderà da quale strada verrà scelta, se un giovane o un grande tecnico e soprattutto se sceglierà di cuore il Presidente”.
Antonio Conte in rossonero: “Antonio Conte è qualcosa che appartiene al superfantamercato (ride ndr). Mi dispiace dirlo ma se Antonio lascerà i bianconeri andrà in cerca di una panchina prestigiosa, un club che gli dia delle concrete chance di giocarsi qualcosa di importante a livello internazionale. Non che il Milan non sia una panchina prestigiosa ma al momento i rossoneri non hanno la forza di rosa”.
Le chiavi per la rinascita del Club di Via Aldo Rossi: “Le basi per rifondare e ricostruire una grande squadra già ci sono, alcuni giocatori forti già sono presenti ma vanno fatti innesti mirati che categoricamente non vanno sbagliati. La questione gira molto su Balotelli, io lo vorrei tenere sempre e in tutte le maniere visto il potenziale ma ormai è arrivato il momento della svolta, non può più sbagliare, deve sorreggere la rosa. Si riparte da questi cardini e si farà qualche ritocco, non sarà semplice perché non c’è grande possibilità economica. Credo che a livello internazionale il Milan sarà ancora qualche gradino sotto alle Big europee ma in Italia, con i giusti rinforzi nei punti cruciali, non vedo tutto questo grande gap da colmare con la Juventus. Prima di poter parlare di mercato l’aspetto chiave resta la scelta dell’allenatore”.
Redazione Milanlive.it