La storia si ripete e chissà se questa volta il contatto avrà un seguito o s’interromperà bruscamente, come è accaduto in passato. Non è la prima volta che il nome di Luciano Spalletti viene avvicinato al Milan. Era già successo nel marzo del 2008, quando il tecnico toscano era ancora l’allenatore della Roma e il club rossonero era alla ricerca di un sostituto di Carlo Ancelotti. Si raccontò di un incontro segreto in Toscana per gettare le basi di un futuro rapporto di lavoro. Era il giorno di Pasquetta e Galliani, Braida e Spalletti condivisero il desco. Si vociferò che Luciano avesse accettato di passare sulla panchina del Milan e avesse anche detto che avrebbe cercato di convincere Mexes a seguirlo. Spalletti però smentì il summit e tirò fuori dal cilindro un alibi sicuramente originale: «L’altra sera ero a casa mia in Toscana a cercare di curare un capriolo ferito che aveva trovato mio figlio».
Viaggio sospetto Verità o bugia, fatto sta che la storia tra lui e il Milan iniziò e finì con il capriolo. Ancelotti andò via ma non fu Spalletti a sostituirlo. Galliani un giorno lo chiamò e gli disse di ritenersi libero. Lui incassò il colpo ma non ha mai dimenticato l’accaduto. Adesso le strade di Luciano e del Milan si sono incrociate di nuovo. E presto potrebbe esserci un nuovo incontro. L’ex allenatore dello Zenit, esonerato a marzo, è rimasto a San Pietroburgo con la famiglia (i figli devono ancora finire la scuola) però torna in Italia spesso e volentieri. Lo farà anche la prossima settimana e di sicuro si fermerà a Milano per qualche giorno. Motivi personali, assicura lui, e anche dagli ambienti rossoneri non arrivano conferme di un appuntamento in agenda tra i due. Però il momento è sospetto e si fa fatica a pensare che questo pit stop a Milano debba essere archiviato alla voce «coincidenze». Magari i due ne approfitteranno per un caffè o una cena in un posticino discreto e tranquillo. Tra un brindisi e un piatto prelibato, non si lasceranno sfuggire l’occasione per riallacciare vecchi discorsi.
Nodo buonuscita con i russi Spalletti ha un contratto con lo Zenit fino a giugno 2015 e guadagna 4 milioni netti a stagione. Inutile dire che il Milan lo alletta, il problema però è liberarsi dai russi, che non sembrano molto concilianti. Il Milan potrebbe offrirgli al massimo lo stesso stipendio di Seedorf (2,5 milioni di euro netti a stagione), perché non può superare certe cifre. Per questo Luciano spera in una sostanziosa buonuscita dallo Zenit, per compensare la differenza di stipendio. Così il braccio di ferro tra club ed ex allenatore impedisce alla trattativa con il Milan di decollare. La situazione però è fluida e tutto può cambiare nel giro di poco. Spalletti piace al Milan da tempo, in passato è stato in pole position ma poi si è visto superare e beffare da Leonardo. Stavolta è partito più defilato (Inzaghi è il favorito, tra i candidati ci sono anche Donadoni e Montella) e magari riuscirà a spuntarla, prendendosi così la sua rivincita. Senza tirare in ballo figli e caprioli.
Fonte: Gazzetta dello Sport