Il Milan è alla ricerca di un nuovo direttore sportivo dopo la cacciata di Ariedo Braida. Si sono fatti diversi nomi. Da Sean Sogliano a Daniele Pradè, da Riccardo Bigon a Giovanni Galli. Proprio quest’ultimo viene indicato come il favorito visti gli ottimi rapporti sia con Silvio Berlusconi che con Adriano Galliani. La sua figura non risulterebbe ingombrante per l’attuale amministratore delegato dell’area sportiva che potrebbe continuare a spadroneggiare nelle scelte relative al mercato rossonero.
Se il Milan avesse un reale progetto di rilancio si dovrebbe però affidare ad una personalità diversa, con un determinato curriculum, della quale fidarsi ciecamente per andare ad individuare i giovani talenti che dovranno riportare in alto il club. Affidarsi a qualche amico procuratore, a giocatori che faticano a giocare nel Genoa o scarti vari è tutt’altro che un progetto.
Il profilo ideale per il Milan sarebbe Manuel Rui Costa. Già giocatore rossonero dal 2002 al 2006, è dal 2008 il direttore sportivo del Benfica. Da quando c’è lui il club di Lisbona ha visto approdare nella propria squadra giocatori come Javi Garcia, Ramires. Salvio, Rodrigo, Gaitan, Witsel, Garay, Matic e Markovic. Per acquistarli ha certamente avuto il supporto, anche economico, di una società che si è fidata di lui e delle sue capacità. La stagione in corso del Benfica ha già visto il trionfo in campionato e la squadra si appresta a disputare le finali di Europa League contro il Siviglia, della Taça de Liga e della Taça de Portugal contro il Rio Ave. Potrebbe essere un’annata davvero trionfante e sicuramente i meriti vanno attribuiti anche a Rui Costa per aver costruito un’ottima squadra.
E’ difficile ipotizzare un suo ritorno al Milan, ma se il club di via Aldo Rossi volesse veramente rilanciarsi affidandosi ad un direttore sportivo competente ed investendo (non servono cifre folli) lui sarebbe l’uomo giusto. I tifosi rossoneri hanno un ottimo ricordo di Rui Costa e approverebbero il suo arrivo. Al 99,9% questo tutto ciò non si realizzerà purtroppo, ma a volte è bello sognare e non ci resta nient’altro da fare al momento.
Matteo Bellan