Milan, El Shaarawy è pronto: “Voglio giocare il derby e poi mi prendo il Mondiale”

El Shaarawy
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MILAN EL SHAARAWY – Ambizioso e prontissimo a rientrare dopo mesi d’inferno; Stephan El Shaarawy, intervistato dalla Gazzetta di oggi, ha raccontato i suoi stimoli e la sua volontà di tornare a far sognare i tifosi del Milan a partire dal derby di domenica:

El Shaarawy, ci crede davvero al Mondiale o si è solo imposto di doverci credere?
«No no, ci credo. So bene che sarà difficile salire su quell’aereo, perché ho pochissimo tempo a disposizione. Ma ho un obiettivo ben chiaro in testa: fare bene col Milan e tornare in Nazionale. Voglio dimostrare a tutti, anche a Prandelli, che sto bene. Voglio fare tutto il possibile».
Lei è stato assente dalla scena a lungo: dia un buon motivo al c.t. per convocarla.
«Lui sa come sono e quello che posso dare. La chiamata per lo stage a Coverciano di due settimane fa mi ha fatto un piacere enorme».
Prandelli le ha detto qualcosa di particolare?
«La prima parola appena mi ha visto è stata “Bentornato”. Sembra un’ovvietà, ma per me ha avuto un grande significato. In quei giorni mi ha trasmesso tutta la sua stima».
Bentornato è proprio la parola giusta. Come sono stati questi mesi?
«Di base ho sempre creduto di poter tornare, ho avuto momenti di sconforto ma non mi sono mai abbattuto del tutto. Diciamo che la cresta è sempre rimasta piuttosto alta».
Sicuro di raccontarcela giusta?
«Ho detto la verità, ma non nego che stare lontano dal campo mi ha fatto stare molto male. Ho sofferto, è stata una bella batosta. Ora sono molto più sereno, e soprattutto carico di voglia. Il piede è guarito, posso muoverlo come voglio, ora manca solo mettere minuti nelle gambe».
Il rodaggio lo ha fatto con la Primavera di Inzaghi, che è anche stato un suo compagno.
«Parlandoci ho scoperto che alla mia età aveva avuto lo stesso problema. Si è operato e direi che, vista la carriera, gli ha portato bene… La Primavera è stata basilare per recuperare la condizione atletica».
In altre parole si sente pronto per l’Inter?
«Spero di giocare il derby. So di non avere i 90 minuti, farò il possibile per farne 20-30 nel secondo tempo. Voglio dare una mano per provare a raggiungere l’Europa League».
Qual è stato il momento più buio? Lei si è operato il 28 dicembre e a 21 anni non è il massimo passare il Capodanno con le stampelle.
«Stare rinchiuso in casa con gesso e tutore, senza potermi muovere, è stata una sofferenza. Avevo anche dolori fortissimi. Il giorno più brutto è stato quello di Milan-Ajax, quando c’è stata la ricaduta. Mi sono reso conto del disastro dopo un tiro, quando ho riappoggiato il piede e ho sentito una fitta. Da lì è ripreso il calvario, e a questo proposito vorrei precisare una cosa».
Prego.
«Il mio cammino è semplice: primi due mesi di stop, la terapia conservativa non ha funzionato e così ne ho persi altri quattro che, detto senza polemica, operandomi prima non avrei perso. Ma sul mio conto se ne sono dette di tutti i colori. Anche cose cattive, che mi hanno ferito. Forse è l’altra faccia della popolarità: non si può piacere a tutti».
Però le saranno stati vicini in tanti.
«Innanzitutto Manuel e Aurel, i miei due migliori amici di Savona. Poi, ad esempio, sono venuti a trovarmi a casa Perin e Balotelli».
Il suo amico Mario. Che cosa pensa della nuova bufera mediatica?
«Andrebbe lasciato in pace. E’ un ragazzo bravo e istintivo, un giocatore straordinario. Le arrabbiature coi compagni? L’importante è che ci sia sempre rispetto verso chi gioca con te».
Come trova Seedorf da allenatore?
«Ha bisogno di tempo, e ha ricevuto critiche esagerate. Da giocatore mi ha insegnato molto, e adesso mi sta gestendo in una maniera ottima. Mi ha fatto da motivatore, dicendomi che la qualità non me la toglierà mai nessuno».
Ma lei come esce da questi mesi di buio?
«Esce uno Stephan più motivato e maturo. Questa storia mi ha aiutato a capirmi di più. La cosa che mi spinto a non mollare è stato il desiderio di tornare protagonista in questa squadra e tornare a far sognare la gente».
Quindi si vede sempre rossonero in futuro.
«Sapete già come la penso».
In effetti lo ripete da tre anni: Milan a vita.

Redazione MilanLive.it

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