Italia, Prandelli pensa ad una Nazionale senza Balo

Balo Prandelli
Balo Prandelli

Come andrà a finire in Brasile se a Sturridge (Inghilterra) e a Suarez (Uruguay) noi opporremo il Balotelli di venerdì? A 46 giorni dall’inizio del Mondiale la nuova deludente prestazione del centravanti del Milan si abbatte anche sul suo futuro azzurro. Mario Balotelli non ha semplicemente giocato male contro la Roma. Ha dato un’ulteriore prova di inaffidabilità tattica, comportamentale, fuori e dentro al campo. Cesare Prandelli aveva chiesto il contrario dopo i test funzionali. Balotelli, in una notte sola, ha fatto arrabbiare avversari, tifosi, compagni, arbitri e opinionisti. Un grande slam che il c.t. alla prima occasione gli rinfaccerà a muso duro.

Totem incrinato C’è di più. Forse quell’unica occasione sprecata nel primo tempo è meno banale di quel che sembri. Fino a ieri, quando volava verso la porta, l’istinto di campo gli suggeriva il meglio. Ripensate a quel gol tuonato nella porta della Germania a Euro 2012. Ora Mario sembra così intossicato da problemi e insicurezze che anche l’istinto di bomber ne risente. Quella corsa trattenuta verso De Sanctis, quel tiro non fatto, quella sterzata inutile, quella caduta lamentosa sono lontani anni luce dalla spavalderia del totem che mostrava i muscoli a Varsavia.

Titolare a rischio E allora come comportarsi con lui per il Mondiale? Proprio come ha suggerito Balotelli nell’astioso confronto con i commentatori di Sky, come «un giocatore normale che deve crescere. Non un fuoriclasse». Dopo l’ennesima attesa tradita, è così che lo vede ora Prandelli: un giocatore normale, che potrà anche essere determinante per la Nazionale, forse; non più il fuoriclasse in fieri su cui puntare a prescindere. Balotelli al momento è ancora la punta titolare della Nazionale. Il 31 maggio a Londra con l’Eire ci sarà lui al centro dell’attacco. Ma dal 19 di maggio a Coverciano, Prandelli lavorerà a fondo su soluzioni alternative, come pensava e sperava di non dover fare fino a qualche mese fa. Se nell’ultimo test prima del Mondiale o nella prima gara a Manaus il 14 giugno contro l’Inghilterra, Balotelli dovesse riproporsi in versione Olimpico, sarà già pronto e collaudato un piano B da mettere in campo.

Mette Cassano? E questo piano potrebbe anche prevedere il lancio di cavallini rampanti come Destro o Immobile, che non si vergognano di correre e sbattersi, o addirittura un ritocco tattico con Cassano finto 9, davanti a un centrocampo di qualità ricco di incursori, come piace a Prandelli. I test del 14-15 aprile a Coverciano sono stati confortanti in questo senso. Nei rilevamenti sulla forza, Cassano si è dimostrato tra i primi degli azzurrabili; mentre è molto meno confortante la sua soglia di resistenza. In altre parole: genio e potenza di relativa durata. Cioè l’identikit individuato da Prandelli per il salva-vita dell’ultima mezz’ora. Questo doveva essere FantAntonio nei piani del c.t. azzurro. Ora, nell’emergenza-Balotelli, potrebbe diventare molto di più, soprattutto se il prossimo lavoro quotidiano a Coverciano riuscirà a sollevare quelle soglia di tenuta atletica. I test, in genere, hanno confermato quelli pre-Confederations. Ma rispetto a un anno fa, c’è un gran vantaggio: sono stati fatti molto prima e quindi c’è tempo e modo per incidere.

Come Euro 2012 Ma il primo lavoro quotidiano sarà quello su Balotelli. Non c’è tecnico che abbia chiavi migliori per accedere a Mario. Prandelli ha imparato che per il ragazzo servono pochi codici, chiari e semplici, in campo e fuori, da martellare come un chiodo giorno dopo giorno. Il miglior Balotelli, non a caso, sgorgò dopo il ritiro pre-Euro 2012. Prandelli (e l’Italia con lui) spera ancora che l’educazione prolungata, l’amore forte che Mario continua a sentire per la maglia azzurra e un’assistenza tattica che oggi il Milan non gli offre possano rinnovare il miracolo. La novità, rispetto a Euro 2012, è che Prandelli stavolta avrà meno pazienza e che ci sarà pronto un piano B.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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