La Roma ha meritatamente sconfitto il Milan all’Olimpico. La squadra di Rudi Garcia è scesa in campo con personalità e dopo 20 minuti di sostanziale equilibrio ha espresso un gioco davvero piacevole dando anche l’impressione a tratti di avere volontariamente il freno tirato. Una manifesta superiorità dei giallorossi che ha messo in imbarazzo la squadra di Clarence Seedorf, incapace di costruire azioni manovrate e di farsi pericolosa dalle parti di De Sanctis. Appellarsi ad alcuni errori di formazione (per esempio l’esclusione di Poli per fare spazio ad Honda) o arbitrali (il fuorigioco di Gervinho sul secondo gol) non serve a mascherare quello che è il livello attuale di un Milan ridimensionato che ha ormai smesso di competere per i titoli che contano.
E mentre si passa il tempo a discutere del futuro di Seedorf, delle liti di Balotelli e di altre cose di questo tipo, si perde di vista i reali colpevoli di tutta questa situazione. Gli allenatori ed i giocatori sono scelti dalla società, dunque da Silvio Berlusconi e da Adriano Galliani. Ecco chi sono i responsabili del ridimensionamento del Milan. Un presidente praticamente assente che di rado si ricorda di essere proprietario del club e che dopo aver puntato su Seedorf lo ha letteralmente abbandonato. Dall’altro lato amministratore delegato più bravo a parlare dei successi passati che a fare mercato nel presente; senza dimenticare il suo astio nei confronti del tecnico olandese.
Il Milan è in mano ad una dirigenza che in passato è stata brava a portare il club in cima al mondo, ma che attualmente lo sta facendo sprofondare e le previsioni per il futuro non sono affatto rosee. A parole si menzionano progetti di rilancio in 2-3 anni in cui si dovrà puntare sui giovani per tornare ai vertici, ma in questo momento tra la maggioranza tifosi serpeggia molto scetticismo e la volontà di voltare pagina in maniera netta. Dunque ben vengano nuovi investitori se saranno in grado di riportare il Milan dove merita di stare e se, soprattutto, riusciranno a non prendere in giro i tanti sostenitori rossoneri che dal 2009 ad oggi hanno assistito a troppi teatrini, sia di mercato che societari. Servono idee valide, investimenti, trasparenza e rispetto: parole sconosciute in via Aldo Rossi n.8.
Matteo Bellan