Il paradosso è che pur avendo recuperato diversi punti a chi abita più in alto, il Milan continua a essere undicesimo. Ovvero nella stessa posizione in cui si trovava il 13 gennaio, giorno dell’esonero di Allegri. Significa che davanti corrono a ritmi abbastanza sostenuti, e questa è la cattiva notizia. Quella buona è che dopo il k.o. col Sassuolo il sesto posto distava 10 punti, mentre ora sono diventati 5. Però si aggiungono altri due problemi. Il primo: il numero di giornate a disposizione è sceso da 19 a 6. Il secondo: fra i rossoneri e l’ultima seggiola europea il numero di concorrenti nel frattempo non è diminuito. Quattro squadre, come tre mesi fa.
Il Milan deve proseguire sul ritmo che ha sostenuto nelle ultime giornate (10 punti nelle ultime 4 partite) se vuole agguantare un posto in Europa League. L’impresa della squadra di Clarence Seedorf non è facile, ma neanche impossibile. Molto dipenderà anche dai risultati delle squadre concorrenti.
Guardando al passato si può notare che il Milan nell’era dei tre punti non ha mai raggiunto un qualsiasi obiettivo recuperando cinque lunghezze nelle ultime sei giornate, ma si è fermato a massimo quattro. Come nella stagione ’98-99 in cui poi vinse lo Scudetto ai danni della Lazio oppure nel 2001-02 quando era sesto e rimontò fino a raggiungere il quarto posto scavalcando Bologna e Chievo.
Il Milan deve continuare a vincere per coltivare il sogno europeo ed è necessario non commettere passi falsi. Basta un risultato negativo per compromettere tutto.
Fonte: GaSport