Constant: “Seedorf può contare su di me. Faremo di tutto per entrare in Europa”

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Il Corriere dello Sport ha intervistato in esclusa Kevin Constant, terzino sinistro del Milan che nelle ultime gare è tornato titolare anche nei piani di Seedorf:

Buongiorno Constant, ci dia una sola certezza che deve avere questo Milan.
«Certo, molto volentieri. Io sono e continuerò a essere rossonero fino alla scadenza del mio contratto, il 30 giugno 2017».

Constant, quindi, si toglie dal mercato estivo?
«In realtà non ci sono mai stato…».

Come mai tutta questa convizione?
«Sono certo di poter essere ancora molto utile a questa squadra».

Taarabt non vorrebbe rinunciare alle vacanze nel nome dell’Europa League…
«Io non vedo l’ora di iniziare già ad allenarmi, anche prima del previsto pur di partecipare a questa competizione».

Nelle ultime 4 partite utili (10 punti conquistati) Constant è partito titolare in 3 occasioni e nella quarta era indisponibile perchè squalificato. Questo è un segnale al Milan?
«Penso di aver confermato quello che valgo in una fase del campionato molto complicata e delicata. Sicuramente ho ritrovato la fiducia dell’allenatore».

Cos’era successo con Seedorf?
«Quando era arrivato (a metà gennaio;ndi) mi aveva parlato proponendomi di giocare in posizione più avanzata. Io non ero d’accordo, volevo continuare a fare il terzino sinistro».

Una posizione, in realtà, non molto familiare a Constant fino a poco tempo fa…
«In effetti prima di arrivare al Milan (estate 2012; ndi) non avevo mai giocato in questo ruolo. Mi sono adattato e penso di averlo fatto con profitto».

A differenza di Emanuelsson…
«Urby è più offensivo di me, quindi si spinge anche più avanti. Ma se ha incontrato delle difficoltà in questo ruolo, è stato soltanto perchè le aveva tutta la squadra».

Come ha reagito Constant?
«Per riconquistare il mio posto da titolare ho recitato il “mea culpa”. Quando sono stato messo da parte ho affrontato Seedorf e i miei compagni dicendo che tutti potevano contare su di me».

Questo Milan deve avere qualche rimpianto?
«Sì quello di non essere più in Champions League. L’Atletico era alla nostra portata, come abbiamo dimostrato a San Siro e se l’avessimo eliminato, finalmente, avremmo incontrato un Barcellona meno forte degli anni precedenti».

Quello attuale è un Milan sicuramente diverso rispetto al recente passato. È merito anche della difesa?
«Adesso è più facile dirlo. Ma, in realtà, anche la fase difensiva dipendeva molto dal rendimento della squadra».

Dove si nota il miglioramento più palese?
«Sicuramente c’è maggiore solidità, considerata la solidarietà anche di chi sta davanti quando si tratta di proteggere la difesa».

È una retroguardia, quella attuale, che parla per tre-quarti francese…
«In effetti io, Rami e Mexes ci intendiamo alla perfezione. Ma se si tratta di dirci qualche “vaffa” non ci sono problemi anche se siamo tutti e tre francesi».

Bonera sulla destra è un valore aggiunto che, fra l’altro, fa molto comodo a Constant.
«In effetti Bonny è un po’ più… frenato rispetto a un terzino destro tradizionale perchè copre molto bene la fase difensiva. Io posso spingere in avanti, sempre con l’obbligo di rientrare, con maggiore tranquillità perchè so che non creo problemi ai miei compagni».

In qualche modo Seedorf ha contribuito a migliorare la situazione difensiva?
«Certo. Innazitutto rispettiamo i nostri ruoli e la squadra ha più equilibrio. Difendiamo con 4-4-2 attacchiamo con il 4-3-3».

Nel campionato italiano ultimamente si segna di più.
«È vero, il gioco è più aperto. Anche le piccole squadre giocano più a calcio rispetto al recente passato».

Qualificarsi per l’Europa League vuol dire iniziare la stagione con grande anticipo…
«Meglio così. Se partiamo prima, vuol dire che saremo pronti per l’avvio di campionato!».

Con Allegri il Mlan è spesso rimasto vittima di clamorose false partenze in campionato…
«Sì, è vero. Io sono qui da due anni e abbiamo sempre fatto fatica a iniziare. Non riesco a spiegare il motivo. Il problema è che poi non riusciamo a rientrare nei primi posti»..

Le prossime partite casalinghe contro Catania e Livorno sulla carta appaiono abbastanza sempliici…
«Io non mi illudo, non mi fido. Quest’anno siamo riusciti a perdere anche contro squadre molto più deboli di noi, bisogna sempre essere concentrati».

A Constant qui al Milan manca ancora un gol ufficiale…
«Sì, è vero. Spero di segnarlo prima della fine del campionato. Contro il Catania avevo segnato il mio unico centro vestendo la maglia del Genoa».

Si segnalano molti milanisti in rientro a fine stagione. Fra questi c’è Niang, un «francesino» che non riesce a maturare.
«Devo essere sincero: ho passato tantissimo tempo con lui per aiutarlo fuori campo, per spiegargli che è giusto attendere la sua maturazione in campo considerato il fatto che ha meno di 20 anni. Ma, comunque, deve imparare a fare una vita da professionista».

Constant e il razzismo: che convnzione si è fatto?
«In occasione del “Trofeo Tim” (24 luglio 2013; ndi) sono uscito dal campo, perchè insultato, e non avrei dovuto farlo. Non si trattava di un insulto razzista? Quando li prendono, poi hanno sempre la scusa pronta e dicono che non è vero…»

Incidente chiuso?
«Da parte mia sì, perchè mi sono convinto che non bisogna dare retta a una minoranza, non bisogna dare importanza a chi cerca di avere più visibilità. Una cosa è certa: se dovesse accadere ancora, non reagirò più. Sarò indifferente».

Redazione MilanLive.it

 

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