CHIEVO PALOSCHI – La Gazzetta dello Sport di oggi ha pubblicato un’intervista ad Alberto Paloschi, grande ex della sfida Milan-Chievo di domani. Ecco le sue idee sulla gara in programma a San Siro e sul suo futuro:
Paloschi, Campedelli le ha fatto un regalo?
«Il presidente è stremato alla fine di ogni partita. Riuscire a mantenere una realtà così sana per tanti anni in A è una cosa straordinaria, spero di essere io a fargli un bel regalo. Sulla carta abbiamo un calendario abbordabile. Dobbiamo battere Livorno, Sassuolo e Cagliari».
Su rigore quest’anno ha fatto centro 4 volte su 4. È diventata la sua specialità?
«Di solito tira Thereau, senza di lui tocca a me. Dopo quello in Coppa Italia contro la Reggina, che è passato sotto le gambe del portiere, mi sono detto: devo migliorare. A fine rifinitura Corini ci fa calciare 4-5 penalty a testa. A forza di tirare ho acquistato sicurezza».
Paloschi e Destro, due talenti cresciuti nei vivai di Milan e Inter costretti ad andarsene per affermarsi. Le grandi squadre non credono nei giovani?
«I grandi club vogliono calciatori già pronti, perché si deve vincere sempre. Alcuni di noi hanno bisogno di un percorso per tirare fuori il meglio. Io ho girato un po’ in provincia e non mi sono pentito delle esperienze che ho fatto».
Forse il Milan però si è pentito di averla lasciata al Chievo: a parte Balotelli, nessun attaccante rossonero è in doppia cifra. Ci pensa a come sarebbe stato giocare in coppia con Mario?
«Preferisco concentrarmi sulla realtà. Il mio obiettivo è la salvezza. Al futuro penserò a fine stagione».
In che cosa è migliorato?
«Sono più sicuro e continuo. Arrivo alla partita più sereno, sapendo di aver lavorato bene in settimana. Prima invece mi facevo mille paranoie».
Lo stage con la Nazionale è un primo passo verso un futuro azzurro?
«Per me è stato un sogno. Se riuscissi a giocare almeno una partita con la Nazionale mi riterrei già fortunatissimo».
S’aspettava un Milan così indietro in classifica?
«No ma si rialzeranno. Sembravano in crisi invece hanno fatto quattro punti in trasferta con Lazio e Fiorentina. Capisco l’amarezza dei tifosi, però a volte dovrebbero mettersi nei nostri panni. Non siamo autolesionisti».
Seedorf è l’allenatore giusto per risollevare il Milan?
«Non è mai semplice subentrare, lui però è un grandissimo campione e sa trasmettere la mentalità vincente».
A proposito di tecnici, il suo idolo Inzaghi è pronto per il salto in Serie A. Le piacerebbe ritrovarlo come allenatore?
«Pippo è un amico, al Milan mi ha aiutato tanto. È ambizioso e preparato. Sarei contento di vederlo sulla panchina del Milan».
In caso di gol esulterà?
«Non lo so, ma se dovessi esultare non sarebbe una mancanza di rispetto».
Redazione MilanLive.it