Milan, gelo tra Seedorf e Berlusconi. E spunta un dossier che inchioda il tecnico

Berlusconi Seedorf

Distanti, troppo distanti: il Milan e Seedorf ormai non comunicano più. E ogni giorno che passa allarga il solco. Con nuovi equivoci e un irrigidimento ormai pericoloso. L’ultimo vertice di Arcore, martedì sera, ha espresso la classica fiducia tecnica a tempo. Silvio Berlusconi ha concordato con sua figlia Barbara e Adriano Galliani d’aspettare l’esito delle gare con Lazio e Fiorentina per decidere sulla conferma (o meno) del tecnico olandese. E Mauro Tassotti è stato allertato per il ruolo di traghettatore.

Le accuse Ma c’è dell’altro. Le stranezze lamentate dai giocatori in questi due mesi hanno dato il là al processo tecnico del debuttante olandese. E il proprietario del club, primo suo sponsor, ne ha preso atto a malincuore. Ma la requisitoria più dura ha riguardato i suoi fuori campo, cioè nell’atteggiamento in pubblico e nella gestione dell’immagine: tutto in completa autonomia. Senza interpellare mai la dirigenza. Né tantomeno la proprietà. E non è un caso che in questi ultimi tempi Silvio Berlusconi non abbia più parlato con il suo ormai ex pupillo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata certamente la rivelazione di Giancarlo Capelli – leader storico della curva milanista – a proposito di quel summit di Seedorf con gli ultrà e i suoi commenti al vetriolo sulla squadra: «Non mi fido di questi calciatori, non sono da Milan. A fine stagione cambio tre quarti della rosa». Una mossa azzardata agli occhi di Berlusconi, che poi avrebbe dovuto finanziare questo costosissimo progetto. Peraltro in queste ore Seedorf non ha preso le distanze da questa ricostruzione. Né mercoledì ha provato a cercare un chiarimento con i giocatori. Lui va avanti per la sua strada ed evita il confronto anche con i suoi datori di lavoro. E infatti «il rapporto è ai minimi termini», come testimonia uno dei protagonisti di questo silente braccio di ferro.

I legali Così da Arcore è partito l’input di vagliare tutte le opzioni in vista di una risoluzione anticipata del ricco contratto che lega Seedorf al Milan sino al 2016. Oltre i 2 milioni e passa per questo scorcio di stagione vanno considerati i 3 milioni netti per le due stagioni successive. Al lordo è un vincolo da 16 milioni per il club di via Aldo Rossi. L’onere finanziario è rilevante e la società intende cautelarsi. Ma la vicenda ha risvolti diplomatici senza precedenti. Nel Milan berlusconiano non si ha memoria di simili controversie legali sopratutto per figure di primo piano come quella dell’olandese. Ma di sicuro in questi giorni gli avvocati rossoneri sono all’opera per predisporre un procedimento di licenziamento per giusta causa. In tal caso a Clarence verrebbero addebitati tutti gli episodi in cui ha preso iniziative autonome che potrebbero procurare danni economici e d’immagine al club. Ancora non è stata presa una decisione finale su questo punto, ma in un noto studio legale milanese è stato già approntato un dossier che sviscera tutte le inadempienze del Professore.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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