MILAN SEEDORF- Nel suo editoriale per Tuttomercatoweb.com, Michele Criscitiello ha parlato anche del Milan: “Non vorremmo essere ripetitivi, neanche quelli che gonfiano il petto per dire: “Ecco, cosa avevamo detto?” Al Milan c’è un problema (uno solo?) e nascondersi dietro frasi del tipo “Siamo il club più titolato al Mondo” (eravamo) e “La gente si ricordi il passato” servono solo a far infuriare, ulteriormente, i tifosi rossoneri. Il tifoso non si ricorda cosa è accaduto la settimana scorsa, figuriamoci se deve rispolverare dal cassetto le vhs dei “Tre tulipani” e “Mondiavolo” per dire di essere orgoglioso di essere milanista. Proviamo a fare un passo in avanti, in una disamina che si prefigge di essere costruttiva e mai distruttiva. Le colpe di Allegri: non si è battuto per il rinnovo di Pirlo, anzi. Ha sbagliato a scaricare, al secondo anno, tutti i big perchè credeva di essere diventato l’artefice del progetto Milan. Si è appoggiato troppo a Galliani e, la scorsa estate, doveva accettare a piedi la Roma. Bene, appurate le colpe di Allegri passiamo a quelle di Seedorf: Tutte! Clarence non è un allenatore e ragiona ancora da calciatore. Milano non lo ama, perchè già da calciatore, negli ultimi anni di carriera, veniva puntualmente fischiato. Non doveva accettare di salire sulla barca che stava affondando se non si riteneva capace di condurla in porto, invece, ha fatto in modo che al primo soffio di vento si rompesse tutto. Non è in grado, il buon Clarence, di assumersi mezza responsabilità e le scarica in maniera vile su Allegri. Ha poche idee di gioco e quelle poche che gli girano per la testa sono anche confuse. Si è presentato a Milanello facendo abbracciare e saltellare i calciatori come fossero bimbi all’asilo e non professionisti strapagati. La lista continua… Non può, ogni volta, farsi forte della fiducia del Cavaliere; prima o poi finirà. Ha scaricato Tassotti e l’unica innovazione che ha portato è la panchina nuova, costruita ad hoc, a San Siro. Non è capace di leggere le partite e non riesce a gestire gli italiani, rendendo gli stranieri gli artefici di un progetto senza testa. Con Clarence abbiamo finito. Le colpe di Adriano Galliani: a dicembre avrebbe dovuto lasciare, appurato il non rapporto con Barbara Berlusconi. Avrebbe dovuto lasciare da vincente anche quando gli hanno cambiato Allegri con Seedorf. Si è reso complice di questo pasticcio. Ha gestito malissimo le ultime sessioni di calciomercato, si è affidato solo agli amici procuratori e ha perso di vista ogni tipo di rapporto con la curva. Galliani resta il Re di questo Milan ma un Re deve capire anche quando è giunto il momento di lasciare il trono. Se sei furbo lo lasci dopo un trionfo e non quando stai cadendo nella polvere. Avrebbe dovuto tutelare maggiormente il fidato storico Braida. Ora per Barbara Berlusconi c’è una strada in discesa. Gli Ultras, ieri, di fatto le hanno consegnato le chiavi del Milan. Lei ha idee innovative ed è una donna intelligente. Non a caso è partita dalle strutture: nuovo stadio e occhio ai bilanci. Per il ruolo di Direttore Generale la figura di Demetrio Albertini sarebbe fondamentale ed astuta. Milanista nel cuore, vive a Milano, Vice Presidente federale, stimato in Italia e in Europa. Bene, Albertini sarebbe l’uomo perfetto per il nuovo Milan. Se, poi, Albertini penserà di dover fare il calciomercato, allora, saremmo di fronte ad un nuovo suicidio. Ci vorrà anche un Direttore Sportivo, casomai uno che si dedichi solo al Milan e non a due squadre di Serie A, una in B e, a tempo perso, una di Lega Pro”.
La Redazione di Milanlive.it