Milan, Balotelli vive da separato in casa. E senza Europa…

Balotelli
Balotelli

Forse l’unica immagine positiva che gli rimarrà dentro di un pomeriggio al limite del surreale è quella di un gruppetto di bambini che lo applaude e urla il suo nome, incurante del furore della Curva Sud. Però neanche quei ragazzini sono riusciti a strappargli un sorriso né un accenno di esultanza dopo il gol. Mario Balotelli è rimasto a testa china, indifferente all’abbraccio dei compagni, e con lo stesso atteggiamento si è presentato circa un’oretta dopo al confronto con gli ultrà. Il Balo furioso e spavaldo di Madrid si è trasformato in un ragazzo apparentemente rassegnato, quasi svuotato da tanto accanimento nei suoi confronti. Impossibile non farsi domande sul futuro, che in questo clima diventa sempre più difficile da immaginare a tinte rossonere. Lo strappo c’è stato, la contestazione nei suoi confronti è stata ancora più violenta di quanto si potesse pensare. Si fa fatica a ricordare un calciatore preso di mira con tutto questo accanimento nel suo stadio e dai suoi stessi tifosi.

Insulti e paternale «Balotelli fuori dai c…», «Balotelli pezzo di m…», fischi al momento della lettura delle formazioni (gli stessi riservati a Cassano). Non dev’essere stato facile giocare in un ambiente così. Balotelli ha avuto un solo momento di stizza, quando al 39’ del primo tempo, dopo l’ennesimo coro offensivo (causa scatenante: un pallone calciato sul portiere anche se l’arbitro aveva già fischiato il fuorigioco) fa un applauso in direzione della curva. Sembra l’inizio della fine, tutti si aspettano un’escalation di nervosismo e qualche reazione esagerata, ma non accade nulla. Neanche dopo la rete dell’illusorio 2-2, neanche a fine partita. Mario è stato poi insieme agli altri a colloquio con gli ultrà, che nel chiuso del garage hanno scelto una linea più paterna. «Guarda che noi non siamo arrabbiati con te, siamo delusi. Tu sei il migliore, devi trascinarci. Ci aspettiamo di più. Devi prendere esempio da Kakà, diventare come lui». Le parole sono state più o meno queste, forse un tentativo di ricucire almeno fino alla fine della stagione, visto che ci sono ancora 10 partite da giocare. Una toppa su una stoffa logora, che non si sa quanto durerà.

Dubbi sul futuro Che farà Balo a fine stagione, sapendo che i tifosi non lo amano più, che la famiglia Berlusconi non è mai stata entusiasta del suo acquisto, che Galliani, l’uomo che l’ha fortemente voluto e sempre difeso, è stato invitato anche lui a levare le tende? Basterà il solo Seedorf, con cui il feeling era stato immediato, a convincerlo a non cercare un’altra squadra, che gli garantisca anche la Champions? E poi, altro quesito, se la stagione sarà deludente, ci sarà un club disposto a investire su di lui? Domande che si riproporranno tra qualche mese, quando il campionato sarà terminato. Ieri Mario è sembrato un uomo solo, con poca voglia di condividere il disastro con il resto della truppa. Solo Cassano è riuscito a farlo uscire dal suo isolamento. Probabile che Antonio gli abbia dato dei consigli, lui che sa che cosa significa vivere da separato in casa.

Fonte: Gasport

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