Adesso Barbara Berlusconi fa sul serio per il nuovo stadio del Milan. Ieri l’a.d. rossonero ha formalizzato l’interesse per l’area dell’Expo e ora attende di conoscere il prezzo dell’operazione per trarre le sue conclusioni. A prescindere, però, dai tempi della trattativa per l’area di Rho-Pero è ormai sempre più chiaro l’impegno della terzogenita di Silvio Berlusconi per progettare la nuova casa milanista: rigorosamente di proprietà.
Nuove linee Ancora non esiste un progetto definitivo, ma giovedì sera Barbara ha lavorato sino ad ora tarda per mettere a punto i dettagli architettonici del nuovo impianto: ovviamente all’avanguardia.L’idea è quella di erigere uno stadio da 55.000 posti con un investimento complessivo intorno ai 300 milioni di euro.
I limiti Ecco perché la comunicazione ad Arexpo riguarda un area di 120 mila metri quadri con annessa un’ampia zona ristorazione. La maggiore particolarità riguarda, però, l’avveniristica distribuzione degli spazi interni. Secondo le tecniche più innovative gli architetti al lavoro stanno curando molto l’acustica, in modo da rendere l’ambiente il più possibile coinvolgente. Così ci saranno dei pannelli fono-assorbenti per l’esterno, mentre altri convoglieranno i suoni verso gli spalti. La conseguenza? Un effetto catino, con un’atmosfera che aiuterebbe il pubblico a vivere l’evento con la massima partecipazione. Il paragone italiano più vicino è proprio quello dello Juventus stadium, ma l’ambizione è quella di fare anche meglio. Ma come finanziare questo progetto da sogno? I lavori sono in corso da tempo. E non è difficile credere che la ricerca di nuovi soci per il club rossonero sia legata anche a quest’eventualità.
Telefonata Ieri la mossa di Barbara Berlusconi ha suscitato la soddisfazione del presidente della Regione, Roberto Maroni che ha parlato a lungo al telefono con l’erede di Silvio. Del resto il primo sponsor del villaggio olimpico è stato proprio lui, e dopo il dietro front dell’Inter questa mossa milanista permette di perseguire un obiettivo che resta, comunque, difficile. Lo scoglio maggiore riguarda proprio la valutazione che Arexpo darà a fine mese al terreno interessato. I vincoli pubblici condizioneranno non poco il bando d’asta, ed è chiaro che il Milan non può mettere sul piatto cifre esorbitanti per il solo acquisto dell’area. Intanto si parla di soluzioni parallele che puntano al coinvolgimento di un investitore straniero, pronto ad agire in prima battuta e poi disposto a frazionare con dei contratti più favorevoli. Ma per ora questa è solo un’ipotesi di lavoro, che comporta tempo lunghi. E’ vero che Arexpo deve trarre le conclusioni entro un anno, ma è altrettanto vero che il club rossonero sino a tutto il 2016 è legato a San Siro. Poi, si vedrà.
Fonte: Gasport