Una frenetica giornata di riunioni ieri in via Aldo Rossi. La più significativa ha portato Barbara Berlusconi alla presidenza di Fondazione Milan al posto di Adriano Galliani, da ieri vice-presidente. Il cambio di consegne era nei patti del 19 dicembre, nell’ambito dell’ormai nota diarchia voluta dal patron Silvio.
Prospettive In casa Milan sono comunque ore di riflessioni importanti. La dolorosa uscita dalla Champions ha decretato la chiusura di un ciclo e ora bisogna fare i conti con una realtà sempre meno favorevole. A prescindere dalla qualificazione nella prossima Europa League, il club milanista è alle prese con prospettive finanziarie disagiate rispetto alla concorrenza.
I risparmi Gli ultimi esercizi di bilancio hanno sfiorato la parità grazie a una progressiva spending review, ma la politica dei parametri zero evidentemente non basta a mantenere competitivo il livello tecnico della squadra.
In virtù dei risultati in campionato della scorsa stagione già la Juventus e il Napoli portano a casa maggiori guadagna rispetto ai rossoneri. Ed è presumibile che la storia si ripeterà anche nella prossima stagione che rischia di diventare un bivio per le ambizioni milaniste.
L’aumento Dal 2015-16 i bonus per chi disputerà la Champions saranno ancor più ricchi. Per effetto dell’investimento di Mediaset sulla massima competizione europea per il triennio 2015-18 crescerà il montepremi per i nostri club nel cosiddetto market pool dell’Uefa.
Ora come ora il trio italiano divide un’ottantina di milioni a stagione, dal 2015 il tetto salirà a circa 110 milioni di euro. Un salto di altri 30 milioni che rischia di alterare gli attuali equilibri, con evidenti ripercussioni sul calcio-mercato.
Una torta appetitosa per chi ha già le disponibilità per rafforzare la propria rosa e un’opportunità unica per aumentare un gap che appare già consistente. Il riferimento è soprattutto alla poderosa Juve che è ormai vicina al terzo scudetto e si attrezza per diventare sempre più competitiva anche a livello europeo. Il club bianconero soprattutto nell’ultimo triennio ha investito bene i propri denari, ma dal ritorno in A in poi sono stati almeno 200 i milioni investiti dalla famiglia Agnelli per tornare in alto. E ora raccoglie i frutti di quella politica.
Verifica Adesso in casa Milan è arrivata l’ora di ripartire. Ecco perché nei prossimi giorni sarà importante far chiarezza sui progetti all’orizzonte. Nei mesi Barbara Berlusconi ha invocato una politica di valorizzazione dei giovani. Ma l’amministratore delegato Adriano Galliani potrà contare sulle risorse necessarie per questo tipo di acquisti? Ovviamente tocca a Silvio Berlusconi la fatale decisione. I necessari ricambi comportano spese adeguate. E’ chiaro che acquisti tipo quello di Alex dal Paris St. Germain vanno nella direzione opposta. Ma per un’inversione di tendenza occorrono input straordinari.
Fonte: Gasport