MILANO – Ecco le dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Atletico Madrid da parte di mister Seedorf:
Subito molte domande sull’incontro di domani: “Mi é capitato più volte di essere sfavorito, anche in anni dove poi abbiamo raccolto cose importanti. Il favorito era ed é l’Atletico Madrid. Credo che le due squadre giocheranno in maniera simile all’andata. Lo svantaggio é minimo, la gara é aperta e non mi aspetto cambiamenti rispetto all’andata. L’Atletico Madrid é una squadra nel vero senso della parola. Sanno quello che vogliono e hanno qualità. Non avranno grandissimi campioni, ma hanno due-tre giocatori di livello mondiale e una qualità media molto elevata. Questo fa la differenza poi sul campo. L’Atletico gioca bene da molti anni. Si conoscono molto bene e rispettiamo i loro punti di forza. Li vogliamo limitare per trovare le nostre opportunità.”
La Storia in Europa può contare? Sentiamo cosa pensa mister Seedorf: “Tutte le partite hanno la loro storia. In Champions league ci sono molte storie da raccontare. molto differenti rispetto alle altre competizioni. Noi siamo pronti per una battaglia molto dura. Rispettiamo l’avversario e siamo pronti per scendere in campo. Vedo bene la mia squadra, motivata e felice di giocare queste partite. Quando si perde una gara come quella persa da noi in campionato, tornare a giocare in Champions ti leva via pressioni e ti fornisce l’opportunità di provare a scrivere la storia. Questo club ha una storia importante e proveremo ad onorarla. Sono dei bei ricordi quelli di Monaco. Il Milan ha storia che parla per se è i giocatori sentono tutto questo. In Italia e in Europa. La storia ci insegna molte cose. Nel 2007 in difficoltà trovammo energie dove non c’erano, facendo partite importanti. Io ho in testa questo e devo essere fiducioso, coraggioso e ottimista. Devo dare le sensazioni di lottare come un gruppo, bisogna giocare con il cuore. Aspetti che esulano dal lato tecnico e tattico. Il resto arriverà di conseguenza.”
Sul campo il fattore più importante sarà il gruppo: “Domani dobbiamo fare i gol che ci servono per passare il turno. Siamo in 11 contro 11. Vediamo poi chi uscirà vittorioso dall’incontro. La prima gara ci ha dato indicazioni sulle nostre possibilità. Sappiamo che é difficile, ma dobbiamo superare i nostri limiti.
Atmosfera in Champions differente da quella del Campionato. Se lo augura mister Clarence Seedorf, anche a livello arbitrale: “Non so cosa ci aspetta a livello di aggressività. Dipende dal metro di giudizio dell’arbitro. Speriamo di non vedere le cose viste due settimane fa nel derby di Madrid. Il calcio é molto meglio di quello visto in quella partita.” Milan offensivo domani? Mister Seedorf predica calma: “Bisogna sempre avere equilibrio in queste occasioni. Chiaramente giocheremo differentemente rispetto al campionato iniziale. É difficile vedere catenaccio a questi livelli. E domani non sarà così assolutamente.
Milan rivolto verso il futuro. Sentiamo cosa ne pensa il tecnico olandese: “Prima di tutto il mio progetto é quello del Milan. E io cerco di portare avanti a livello tecnico tutto questo,con felicità ed entusiasmo verso un futuro bellissimo. Che non dipende da questa gara. Che arriva in un momento particolare. Da vivere con serenità. Ci saranno tanti momenti che affronterò per la prima volta domani. Voglio costruire con il gruppo basi per il futuro. Domani é una opportunità importante. Ci possono essere incidenti di percorso, ma la squadra é determinata ed ha già reagito proprio grazie alla Champions. É un momento molto speciale.”
Focus sui singoli. Diego Costa, Villa e Balotelli: “Diego Costa credo sia un giocatore importante, come Balotelli. Ma anche gli altri giocatori lo sono. Chiaro lui é fantastico, ma il collettivo gioca molto bene e preoccupa tutti gli avversari. Noi abbiamo giocato per questo. Ora che c’é Villa anche, bisogna tenerne conto.”
Su Poli e Kakà: Poli sta bene. Sulla tattica siamo già stati offensivi con lui in campo. Saremo simili come atteggiamento, con molto rispetto a i punti di forza dell’Atletico, sfruttando al meglio il nostro potenziale. Ci sono 90 minuti per fare un gol, magari anche due. Kakà ha esperienza e fa parte della storia della Champions, ma non ho aspettative su di lui, diverse da quelle della squadra. Se quest’ultima gira bene, chiunque può fare la differenza. Lui non deve avere questo peso da solo. Ha sempre avuto una squadra alle spalle proprio per questo risultava determinante.
Fonte acmilan.com