L’esperimento dei quattro quarti non è andato a buon fine. Quattro quarti come il numero di attaccanti – ovvero tutti – che cambierà a Madrid rispetto a ieri. A meno che Seedorf non decida di schierare insieme Pazzini e Balotelli, si passerà da Honda-Birsa-Robinho e Pazzini a Taarabt-Poli (se recupererà)-Kakà e Balotelli. E, vista la prova del quartetto esibitosi ieri, non ci saranno grandi rimpianti. Soprattutto sulla trequarti, zona del campo in cui i diretti interessati dovrebbero osservare un po’ più attentamente lo spirito e l’atteggiamento che mette in campo Pazzini.
Vecchi vizi Al Friuli si sono riviste le vecchie rogne delle prime settimane di gestione Seedorf: circolazione prevedibile, imbottigliamenti, poca profondità, tendenza eccessiva (da parte di tutti) ad accentrarsi invece di allargare l’Udinese, aiuto relativo in fase di non possesso. E così alla voce marcatori il piatto piange ancora una volta. Tra Champions e campionato questa è la terza volta nelle ultime quattro partite in cui il Milan non riesce a segnare. Due reti alla Samp in mezzo al deserto registrato con Atletico, Juve e Udinese. Ieri non è bastato nemmeno mandare in campo Balotelli e Taarabt. Alla fine ne è scaturita soltanto confusione tattica, un assalto più di pancia che di testa, magari con la speranza – per usare le parole di Seedorf – che la ruota girasse dal verso giusto.
Delusione Bisogna risalire alla stagione ‘83-84 per trovare un Milan più malmesso in classifica dopo 27 giornate. E cioè trent’anni fa. All’epoca, considerando ovviamente i tre punti per vittoria, i rossoneri si trovavano a quota 33. Non è servito neanche l’ingresso di Balotelli, piazzato a sinistra sulla trequarti. Ha provato una percussione solitaria con tiro alle stelle, ha fatto un’entrata irruente su Domizzi (scusandosi), ha provato a cercarsi – invano – con Pazzini. E si è toccato la spalla destra, che fa ancora male, e probabilmente non sarà del tutto a posto nemmeno a Madrid. «C’è delusione – racconta Pazzini a fine gara -. Abbiamo commesso molti errori, il gol era evitabile. Le amichevoli delle nazionali comunque non ci hanno facilitato, abbiamo avuto pochi giorni per preparare la partita della stagione».
Fonte: Gasport