Udine e Madrid crocevia per il futuro. L’impresa non è impossibile.

Milan, Seedorf
 

Udine e Madrid, due tappe fondamentali per la stagione in corso, due crocevia per stabilire il futuro della squadra rossonera. La trasferta di sabato pomeriggio allo stadio Friuli arriva probabilmente nel peggior momento possibile: l’impegno dei giocatori con le rispettive nazionali in settimana, l’infermeria di Milanello che fatica a svuotarsi, la necessità di vincere per non perdere ulteriori punti alla corsa all’Europa e, soprattutto, l’imminente impegno di Champions League contro i colchoneros di Diego Simeone. Le voci che filtrano da Milanello, parlano di un Clarence Seedorf intenzionato ad effettuare un discreto turnover contro l’Udinese, in vista dell’impegno europeo di martedì e questa notizia, data la qualità della rosa a disposizione del tecnico olandese (soprattutto nel reparto arretrato), può essere considerata come un altro punto di domanda con il quale affrontare la squadra di Guidolin.

Nonostante tutto, l’umore sembra essere alto in casa Milan. I giocatori sembrano iniziare a convincersi partita dopo partita della bontà del lavoro di Seedorf, durante i novanta minuti in cui scendono in campo si sentono liberi di esprimere le proprie qualità individuali, ma sempre al servizio della squadra. La strada intrapresa sembra quella giusta, ed ecco spiegato il motivo sul perché più di un tifoso inizia a covare dentro di sé la sensazione che anche il passaggio del turno di Champions League può non essere una semplice utopia. Analizzando il risultato dell’andata e le recenti prestazione della squadra, si può addirittura dire che lo 0-1 incassato a San Siro sia un risultato paradossalmente più scomodo alla squadra di Simeone piuttosto che alla compagine rossonera.

Il fatto che la vittoria sia l’unico modo possibile per accedere ai quarti di finale, fa sì che la squadra si possa concentrare su un unico obiettivo, senza fare calcoli nel corso dei novanta minuti. Proprio questo aspetto può essere l’arma a doppio taglio per l’Atletico Madrid. Simeone dovrà decidere se impostare la gara con l’intento di vincere la partita, rischiando però di scoprirsi troppo alle ripartenze milaniste, oppure attendere le mosse dell’avversario, rischiando anche in questo caso di lasciare troppo in mano la partita al Milan. Dal punto di vista rossonero , invece, ci può essere la consapevolezza che subire un gol dall’Atletico può essere un falso problema dato che, per passare il turno senza giocare i tempi supplementari, il Milan deve comunque segnare 2 gol. Difficile si, ma non impossibile, soprattutto considerato la mole di occasioni da gol creata dagli uomini di Seedorf (sia in casa che in trasferta) e le fin qui poche occasioni concesse agli avversari durante le partite (solo 5 o 6 contro la Juventus, contro le 14 create dai rossoneri).

Per passare il turno serve la partita perfetta. Una partita che dovrà sicuramente prendere spunto dalla prestazione con la Juventus e, magari, da un umore ancora più alto derivante da una vittoria sull’Udinese che ora come non mai sarebbe fondamentale sotto moltissimi punti di vista.

Riccardo Algeri – Redazione Milanlive.it

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