Può esserci partita tra la Juve capolista e questo Milan sprofondato 31 punti più in basso, che ha perso pure Balotelli? Non doveva esserci neppure contro l’Atletico Madrid, primo nella Liga, e invece i rossoneri chiusero la forbice, dominando a lungo. E’ ciò che si augura Seedorf anche stasera: una prova di grande orgoglio e applicazione, come se fosse Champions, con un San Siro nuovamente ruggente, capace di annullare, almeno per 90 minuti, il divario di valori. Come con l’Atletico, sarà decisiva l’organizzazione difensiva che ha dato al Milan nuovo equilibrio e nuova solidità.
Cielo Juve Tevez (14 gol) e Llorente (10), miglior coppia del campionato, fanno paura. E al Milan potrebbero farne anche di più. Spieghiamo. Prendiamo Llorente: 6 gol di testa in campionato, più di qualunque altro (secondo Toni con 5, già carnefice dei rossoneri). Llorente di cabeza ci ha provato 20 volte (di più solo Toni con 22). La squadra che ha incornato più gol? La Juve (10), mentre il Milan è terzultimo con 2. Dopo Cagliari (10) e Udinese (8) qual è invece la squadra che ha subito più gol di testa? Il Milan (7). Dalle prime dolorose zuccate di Toni al Bentegodi all’ultima beffarda di Diego Costa, passando per il Pipita Higuain, il Diavolo ha pagato costantemente il suo cielo bucato. Le amnesie di Mexes, i presepi immobili su tanti calci piazzati sono tra le cause della sciagurata stagione rossonera. Concentrazione feroce su corner e punizioni, perfetto posizionamento in marcatura sono le condizioni necessarie di sopravvivenza.
Serviranno invece puntualità nelle transizioni difensive e guerriglia ben organizzata sulle linee di passaggio, per isolare la terribile pericolosità offensiva di Tevez, abilissimo a farsi servire nella terra di nessuno, tra la linea dei difensori e quella della mediana. Ripensate al gol-partita nel derby: la difesa tarda a salire per accorciare gli spazi, i centrocampisti granata non si abbassano e l’Apache fulmina in rete in splendida giravolta. Un Tevez del genere avrebbe infierito sul primo 4-2-3-1 di Seedorf, che lasciava allo sbando i due mediani, come a Napoli. E infierirà, se troverà da soli Montolivo, non un velocista, e De Jong. L’uomo chiave è Poli. Se, come ha fatto bene con l’Atletico, si abbasserà tra i due mediani per compattare con Taarabt una mediana a 4 e le due linee resteranno vicine, allora Tevez faticherà a trovare spazi per far male.
Rispetto all’andata che espresse una superiorità della Juve ben superiore al risultato (3-2), il Milan può spendere il nuovo fattore Marocco. Neppure Rami è immune da amnesie, ma ha portato solidità nel reparto arretrato e un buon contributo nel riparare il cielo bucato del Milan. Un paio di dati a suo vantaggio nel confronto con Mexes, il peggiore allo Juventus Stadium: palle recuperate (Mexes 3,82, Rami 5), dribbling subiti (Mexex 0,73, Rami 0,17).
Ma è stato ancora più importante l’impatto di Taarabt e potrà esserlo nel match di stasera. Il franco-marocchino ha già inserito i suoi numeri ai vertici di un paio di classifiche significative. Tiri in porta: Taarabt (2 a partita) è secondo dietro a Balotelli (2,28) e davanti a Tevez (1,68). L’ex attaccante del Fulham ha irrobustito la proposta offensiva, ma soprattutto ha ampliato le opzioni tattiche di Seedorf. L’arrivo di Taarabt ha contribuito ad allargare il campo, come Allegri non poteva, dopo aver perso la corsa larga di El Shaarawy. Anche in questo caso ci soccorrono i dati Opta. Il Milan di Allegri, in media, attaccava a destra per il 36%, al centro per il 32, a sinistra per il 32. L’ultimo Milan di Seedorf, a Marassi, ha attaccato a destra per il 40%, al centro per il 22, a sinistra per il 38. Come si vede, una robusta iniezione di palloni in fascia.
Fasce Milan Potrebbe essere una buona chiave per attaccare la Juventus, che nella sua gloriosa storia recente ha sofferto comunque le accelerate degli esterni: Robben, Ribery, Joaquin, Gervinho… Se Taarabt e Kakà riusciranno a correre alle spalle di Lichtsteiner e Asamoah e colpire ai fianchi la Signora, Buffon potrebbe spaventarsi. Può risultare preziosa anche l’abilità di Pazzini a servire sponde in posizione di pivot, specie di testa, come riuscì a Drogba con Sneijder.
Detto dei reparti estremi, chiudiamo con la mediana dove divampa la superiorità della Juve e dove nasce il netto pronostico a suo favore. Manca Vidal, un mostro di intensità che ha già firmato 11 gol, ma anche così la differenza è tanta, in entrambe le fasi. Il confronto statistico tra i cinque centrocampisti annunciati lo conferma: contrasti vinti (Milan 6,44-Juve 6,98); palle recuperate (Milan 24,3-Juve 25,9); occasioni create (Milan 5,76-Juve 7,07). Il Milan non può permettersi l’intensità e la facilità di gioco mostrate dalla Juve a Trebisonda, pur con tante riserve. Ma se ascolterà la famosa musichetta e se scatterà la magia Champions, stasera vedremo una partita equilibrata e spettacolare.
Fonte: Gazzetta dello Sport