«Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua, per vedere segnare Kakà!». Sorpresa, non è la curva Sud a cantare, ma lo stesso brasiliano, mister 101 gol con la maglia rossonera. «Succede a casa, mio figlio impazzisce quando la sente». La moglie Caroline è al suo fianco, annuisce elegante e fa segno che la sfilata di Giorgio Armani sta per cominciare. Ma prima c’è tempo per qualche battuta, per non dire promessa, sul Milan.
Kakà, quanto è lontana l’Europa in questo momento della stagione?
«Io ci credo al Milan in Europa. Quello che sta succedendo dall’arrivo di Seedorf è molto bello, le cose in campo stanno cambiando, giochiamo buone gare e i risultati, finalmente, arrivano. E se arrivano i risultati, vedrete, arriva anche l’Europa».
E lei va al Mondiale, a casa sua…
«Penso soltanto a far bene con la maglia del Milan, a giocare il più possibile, a crescere ogni partita, poi il 5 maggio, quando ci saranno le convocazioni definitive del commissario tecnico Scolari, vedremo se c’è il mio nome. Ho il dovere di provarci».
Com’è Seedorf come allenatore?
«Clarence è bravo, anzi bravissimo. Ha il suo modo di lavorare, ha la sua filosofia, ogni giorno cerca di seminare qualcosa dentro lo spogliatoio, ma sono cose nostre che non dico. Però nelle ultime partite abbiamo cominciato a raccogliere i frutti».
Honda, però, fa fatica a integrarsi, a entrare nel vivo dell’azione.
«Dategli tempo, ci vuole pazienza. Non è facile per lui che arriva dal calcio russo essere subito decisivo in un campionato completamente diverso com’è quello italiano, molto più tattico. Però è un bravo giocatore, ci vuole davvero solo un po’ di pazienza».
Soltanto per Honda, o per tutto il Milan? La qualificazione ai quarti di Champions League, dopo lo 0-1 di San Siro con l’Atletico, è in bilico e la classifica comincia a migliorare adesso…«È un momento di transizione, lo sappiamo, sia per la squadra sia per la società. Guai, però, ad arrendersi, piuttosto prendiamo la rincorsa per fare tante altre belle stagioni come che abbiamo vissuto in passato».
Seedorf allenatore, Inzaghi guida vincente della Primavera al torneo di Viareggio. Non è che anche lei, magari tra qualche anno…
«È davvero una gioia vedere alcuni miei ex compagni che nel frattempo sono diventati degli ottimi tecnici. Sono contento per Pippo, si è meritato la vittoria al torneo di Viareggio, e per Clarence che sta facendo davvero bene. Altri amici ed ex compagni allenano in giro per il mondo ma… Ecco, se devo essere sincero, io oggi non mi vedo proprio come allenatore, in futuro chissà».
Fonte: Gasport