C’è stato un tempo in cui Sinisa Mihajlovic e Clarence Seedorf erano compagni di squadra e l’olandese era proprio un ragazzo. Ora Clarence torna a Genova da apprendista stregone, e sulla panchina della Sampdoria ritrova il serbo che in quegli anni era già un leader, mentre lui si apriva al mondo. «Sono grato alla Samp per quella esperienza – racconta –, era la prima stagione fuori dall’Olanda e mi ha preparato a giocare all’estero. E sono contento che sulla panchina della Sampdoria ci sia Sinisa, che sta riportando in buone posizioni il club». Milan e Samp, dice Seedorf, adottano uno stile di calcio simile. Rispetto alla partita con l’Atletico bisognerà fare altre valutazioni. Dunque, non sarà lo stesso Milan, ma sarà lo stesso una squadra che vuole crescere.
Spirito Perdere seppure a testa alta non piace a nessuno, eppure la sconfitta con gli spagnoli di Simeone ha lasciato un’atmosfera positiva al Milan e intorno al club. «La consapevolezza e le motivazioni sono questioni importantissime. Sono molto contento perché vedo che lo spirito giusto c’è e che la squadra ha capito quale è la strada da seguire». Anche ieri, in campo, giochi motivazionali e tecniche nuove per affinare un sistema che secondo Seedorf darà buoni frutti. Tatticamente il Milan ha cambiato pelle contro l’Atletico, ma guai a farlo notare in modo crudo: Clarence non ama i discorsi tattici. Contro la Sampdoria, assente Balotelli per l’infortunio alla spalla, sarà rilanciato Pazzini dall’inizio: finora il Pazzo, anche lui ex Samp, ha giocato soltanto 224 minuti di campionato (6 partite). «Non è tanto che il Milan si trasformi in Champions League, è che in Champions League il calcio è diverso e ti consente un altro modo di giocare. Detto questo, è logico che le squadre italiane medie o piccole utilizzino le loro armi per difendersi contro i grandi club. Noi dobbiamo trovare le contromisure e ogni partita è diversa».
Classifiche Fra amarcord personali e complimenti ai suoi giocatori (carezze per i nuovi e seminuovi Taarabt e Rami, certezze per Honda, rassicurazioni per Poli e Abate), Seedorf sfoggia la sua faccia più cool e rilassata, quasi la Champions fosse stato un viatico come ai vecchi tempi, quando ancora si poteva infilare la maglia. «Lo 0-1 contro l’Atletico non è una sconfitta, è un risultato parziale, così lo intendiamo io e i ragazzi». Solo due cose gli fanno cambiare espressione: il ricordo del brutto fallo su De Sciglio e l’inserimento di Balotelli nella classifica dei bad boy da parte di France Football . «Non capisco perché un giornale così importante e serio si dedichi a queste cose. Il calcio non è uno sport di cattivi. Io poi devo capire dov’è la cattiveria di Balotelli. Mario è un ragazzo dolce e positivo, da quando sono arrivato ho visto una grandissima crescita sul piano dei comportamenti in campo e fuori». Evidentemente il numero di France Football è stato chiuso prima».
Fonte: Gazzetta dello Sport