Gianluca Di Marzio, esperto di calciomercato, nella sua rubrica per cm.com ha scritto quanto segue su Filippo Inzaghi: “Dicono sia un predestinato della panchina. Come lo era in area di rigore. Lo pensano al Milan, dopo averlo visto lavorare e vincere. Lo pensava e pensa il Sassuolo, che ha mosso mari e Squinzi per averlo al posto di Eusebio Di Francesco. Con uno sponsor d’eccezione, quel Fabio Paratici ds della Juve ed ex compagno di squadra ai tempi di Piacenza. Anche lui giura su un futuro da grande allenatore per il suo amico Pippo. Ieri, il primo sorriso da bacheca: vincere il Viareggio vale più di uno scudetto a livello giovanile, lo sa anche Galliani che ha invitato i campioncini e il loro allenatore a festeggiare da Giannino. “Se a giugno sarò vivo, Inzaghi sarà qui con voi e non si muoverà. Per due anni almeno”. Il futuro non è ancora adesso, Seedorf può lavorare tranquillo. Almeno per un po’. Perché comunque quella panchina è prenotata, da quel giorno. Anzi da quella notte. Allegri cacciato dopo il Sassuolo e la prima telefonata che parte in direzione Inzaghi. Lui chiama i suoi amici più stretti, li convoca a casa, lo aspetta Galliani (la mattina successiva) per affidargli il Milan. È Berlusconi però a insistere per Clarence, si apre uno spiraglio per averlo subito, si chiude in fretta il piano-Inzaghi. Al quale Galliani comunque promette. “Prima o poi, sarai l’allenatore del Milan”. Pippo incassa e probabilmente in cuor suo crede sia la scelta giusta, meglio non bruciarsi. E continuare il suo lavoro con la Primavera, condotta infatti al trionfo viareggino. Non è uno scherzo di Carnevale, è tutto vero. Inzaghi il predestinato oggi segna in panchina. La stessa che gli andava di traverso da giocatore.”
Redazione Milanlive.it