Seedorf: “Tornare al Milan è stato come tornare a casa. Abbiamo delle responsabilità verso i giovani”

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E’ iniziata così la nuova avventura milanese di Clarence Seedorf, anche se nessuno si è davvero accorto della sua breve assenza, Seedorf per primo –Tornare al Milan è stato come tornare a casa, non sono mai andato via veramente in effetti; conosco tutti, tutti conoscono me. Tornare a Milanello è stato come tornarci dopo un infortunio o dopo una vacanza”.

Era forse solo questione di tempo, perché prima di acquistare ufficialmente il titolo di ‘allenatore’, Seedorf era stato definito più volte ‘allenatore-in-campo‘. Chi non ricorda i siparietti – a volte divertenti – con Carlo Ancelotti a bordocampo, con i due a discutere di quanto stava succedendo in campo? Chi non ricorda il suo braccio e il suo indice alzati a indicare la ‘strada’ ai compagni?

Il messaggio lanciato dal Milan con il ritorno di Seedorf fa sperare i tifosi, che si augurano di tornare proprio a quella filosofia calcistica così ben recitata dall’olandese. Le sue parole sembrano confermarlo: “In partita voglio vedere una squadra che attacca, che è creativa. La creatività per me significa avere giocatori che mostrano doti individuali, ma che giocano anche come parte di una squadra.

“Non sono un grande appassionato delle squadre che stanno in difesa e pensano solo al contropiede, anche se può essere molto efficace; puoi vincere così certe volte e certe volte devi giocare così, ma se mi chiedi cosa davvero mi piace in termini di gioco, di certo sono le squadre che segnano più di un gol a partita”.

Seedorf sa che quello che lo aspetta è una fase di transizione, ma vuole sfruttarla al massimo per gettare le basi per i successi futuri, con pazienza e tenacia. “L’ambizione per il club è quella di sfruttare questo periodo per costruire di nuovo un futuro brillante e per costruire una squadra forte che sia ancora competitiva a livello mondiale”, ha detto il 37enne. “Dobbiamo assicurarci di essere un grande esempio per gli altri club, per gli altri giocatori e in modo particolare per la gente che ci guarda”.

Se il tecnico sarà in grado di trasferire ai suoi giocatori non solo la sua esperienza, ma anche la sua sicurezza e la sua ambizione, persino la difficile sfida contro il Club Atlético de Madrid negli ottavi di finale di Champions League potrebbe riservare qualche bella sorpresa.

Fonte: Uefa.com

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