Diego Simeone nel corso dell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha parlato del Milan, prossimo rivale dell’Atletico Madrid negli ottavi di finale di Champions League: «Tornare a San Siro? Si, l’idea mi piace molto. Sarà una giornata bellissima per quello che ho vissuto all’Inter, giocare a San Siro è sempre meraviglioso anche se giocare non è più la parola giusta perché ora sono Mister. Però le sensazioni sono quelle, è bello tornare a Milano. Milan in crisi? Il Milan in Champions League è molto più forte che in Serie A. Per una questione di testa, di abitudine a giocare per una grande società che vuole sempre far bene in Europa. E poi il campionato e la coppa sono andati, resta la Champions e quindi “occhio” e grande rispetto. Sarà dura. Il Milan ha tanti campioni e va affrontato con grande umiltà, sapendo che di fronte non ci sarà la squadra della Serie A ma una molto più cattiva, aggressiva, con una gran voglia di far bene. Il Milan quando ci affronterà tirerà fuori il meglio di sé. Sicuro. Seedorf senza esperienza? Tutti noi un giorno abbiamo iniziato, non ci vedo nulla di strano. All’inizio la gente parla, s’interroga, dubita. Poi se uno vince tutti li a complimentarsi e a dire “Eh, chiaro, questo ha giocato, questo sa”. Diciamo che comunque vada voi giornalisti ne uscite vivi, noi allenatori molto meno. E’ arrivato in momenti particolare, ma lui conosce molto bene la società, aveva lasciato ”la casa” da poco. Molti giocatori sono stati suoi compagni, un bonus per un allenatore. Differenze tra il Milan di Seedorf e quello di Allegri? Dipende da quale Milan. Se parliamo del Milan di Allegri campione d’Italia molti giocatori sono andati via. E sono i calciatori che fanno forte una squadra. Il Milan ha cambiato tanto e quando cambi non è semplice: Allegri aveva già passato un anno di sofferenza, tirando avanti, e ora succede a Seedorf: deve cercare innanzitutto di formare una squadra. Balotelli? Un fenomeno. Uno che può far fare il salto di qualità alla sua squadra, un giocatore che mi piace moltissimo, per il quale nutro grande ammirazione. Uno che può resuscitare una partita morta».
Redazione Milanlive.it