Tra i pensieri extra calcistici legati alla paternità, i problemi in campo con un Milan che stenta a trovare continuità e le lacrime in panchina, la Gazzetta ha chiesto il parere sul momento di Balotelli a cinque personaggi del mondo del calcio di ieri e oggi:
Giancarlo Abete (pres. Figc):
Le lacrime sono un momento di emozione, di tensione, un fatto più che naturale e normale. Il fatto di avere delle situazioni in cui per una pluralità di motivi ci possa essere un momento in cui ci si lascia andare, è un fatto più che normale. L’anomalia sarebbe se uno le lacrime non le avesse ed in talune occasioni non uscissero.
José Altafini (ex calciatore ed opinionista tv):
Seedorf ha fatto bene a sostituirlo a Napoli perché stava giocando male. Da tempo è fuori forma, ha un potenziale incredibile ma non lo sfrutta pienamente. È una Ferrari che corre come una 500. Per la Nazionale è un giocatore importante, Prandelli fa bene ad aspettarlo ma non deve commettere l’errore di puntare tutto su Mario. Il c.t. deve preparare un’alternativa. Credo che nessuno sappia come si possa recuperarlo, dipende solo da lui.
Mario ha tutto per essere uno dei migliori, però sta perdendo tempo. Quando lo feci debuttare era allegro e spensierato, giocava, correva, subiva falli e non diceva niente. Forse ora non è più spensierato come allora. Deve stare tranquillo e non pensare a somigliare a quello piuttosto che a quell’altro. Non faccia come Adriano, il tempo passa in fretta.
Gianni Rivera (ex calciatore e uomo politico):
Non conosco di persona Balotelli quindi per me è difficile giudicarlo.
Siamo lontani anche come generazioni.
Cosa penso di lui in campo? Finché riesce a prendere qualche pallone e magari
a segnare dei gol il suo dovere lo fa.
Roberto Mancini (allenatore Galatasaray):
Mario ha tutte le qualità per essere uno dei migliori, questo è risaputo – spiega il tecnico jesino -. Quando lo feci debuttare era allegro e spensierato, giocava, correva, subiva falli e non diceva niente, segnava, mi pare fece cinque gol nell’ultima parte di stagione con l’Inter. Forse ora non è più spensierato come prima, lui deve essere tranquillo e non pensare a somigliare a quello piuttosto che a quell’altro. Il fatto è che quando uno è giovane pensa ‘va bene, passano sei mesi e si sistema tutto’, ma il tempo passa in fretta.
Nicola Berti (ex calciatore):
Fa un po’ di compassione vedere una persona piangere, ma ha un po’ stancato. Ha stancato un po’ tutti, specialmente i tifosi del Milan. Secondo me sarà un punto interrogativo, c’è in gioco anche la Nazionale. Dovrebbe essere l’attaccante più importante che abbiamo, ma sta stancando.
Fonte: Gasport