L’editoriale di Luca Serafini, giornalista esperto delle cronache rossonere:
‘Da mesi si parla della rivoluzione. Tecnica, societaria, strutturale. Poi tra Natale e l’Epifania le prime assordanti detonazioni: prima le dimissioni di Adriano Galliani che hanno portato alla divisione dei ruoli di potere, un parcheggio sovraffollato che dovrà essere sgombrato a giugno, poi l’esonero di Allegri con il ritorno di Clarence Seedorf nei panni di allenatore, primo tangibile inequivocabile segno del “nuovo” corso che impreziosirà l’esperienza e l’amore dei senatori per riportare in alto il Milan. Non a caso Seedorf aveva chiesto a Costacurta di seguirlo nei panni di vice, ma Billy ha scelto da tempo un’altra impegnativa direzione. Forse oggi accetterebbe più volentieri una carica dirigenziale che tecnica. Così Tassotti e’ rimasto al suo posto, ottenute le garanzie di non essere oscurato dagli imminenti arrivi di Davids, Crespo e forse Stam.
Tra i primi a varcare le soglie della nuova sede al Portello, poco prima delle Feste, Demetrio Albertini, cioè il campione che in assoluto e per primo ha scelto una carriera dirigenziale, accumulando un tesoro di gavetta in Federazione. Una chiacchierata ad ampio raggio con Barbara, non prima di aver salutato Adriano Galliani con il quale i rapporti sono sempre rimasti sereni. C’è da rifondare una squadra, c’è da rifondare una società nei suoi ruoli chiave, ma c’è anche la necessità di restituire al club quel peso e quell’aurea che all’Uefa, alla Lega e nella stessa Federazione si è gradatamente dissolta, lasciando spazio ai plurisorteggi contro il Barcellona, alla prosopopea di Lotito, Cellino e qualche altra figura simile, alle spallucce nei periodi di mercato in cui la società rossonera e’ degradata da assoluta protagonista a trascurabile comprimaria. Sostituire Gallini in questo senso sarà uno dei compiti più difficili e questo suo malgrado Barbara lo sa molto bene. C’è anche da rivedere insieme con Filippo Galli l’attività del settore giovanile e della rete di osservatori, condizionati inevitabilmente dalle dispute dei piani rialzati, dalla vecchia e dalla nuova filosofia arrembante.
Barbara e’ determinata ed entusiasta, sa bene però di aver bisogno intorno a se’ di una squadra di consiglieri navigati e possibilmente disinteressati, che abbiano il Milan in cima alle loro priorità e alla loro provata professionalità. Per questo inevitabilmente l’altro nome caldo continua ad essere quello di Paolo Maldini al quale non è ovviamente pensabile di affidare una mera carica di immagine. Infatti Paolo si è mosso immediatamente per suo conto nell’apprendistato della direzione sportiva e del management.
Albertini avrebbe una corposa lista di volontari disposto a seguirlo dal Palazzo al Portello, ma la selezione sarà rigidissima. Sul taccuino a penna anche qualche altro nome conosciuto negli uffici rossoneri, come quello dell’ex direttore generale Paolo Taveggia a colloquio con la famiglia Berlusconi già da qualche tempo. Rientrato al Milan qualche anno fa per una breve capatina al settore giovanile, Taveggia e’ rimasto legato a dirigenti di fiducia come Vittorio Mentana e dell’area commerciale come Alessandro Spagnolo, Flavio Fare’ e dell’area della comunicazione, oltre al responsabile dello staff medico Rudy Tavana.
Nel frattempo Seedorf ha avviato le grandi manovre di mercato per la prossima estate: i Mondiali saranno un momento di grande studio per lui e per Sean Sogliano (a sua volta figlio di un altro “vecchio cuore” storico). Seedorf ha trascorso la carriera guidato dal manager Giovanni Branchini, una delle figure più autorevoli del calciomercato europeo e sudamericano, legatissimo a Taveggia, non a caso il primo citato da Adriano Galliani in una delle sue recenti dichiarazioni dopo l’avvento di Clarence in panchina.
Nel frattempo ha lasciato il marketing Laura Masi, un nome che forse al grande pubblico dice poco, a noi parla di una persona che ha dato energie, passione, tempo ed entusiasmo a un club che continuera’ ad avere comunque bisogno di gente come lei.’
Fonte: Tmw