MILAN SEEDORF ALLEGRI- L’esonero di Allegri ha fatto molto discutere. Il giornalista Luca Serafini, sulla propria pagina Facebook, ha detto la sua a riguardo: “Non è che a causa delle critiche aspre mosse all’ormai ex allenatore oggi a qualcuno debba per forza venire spontaneo dire “io lo avevo detto”, macabro esercizio per luminari di periferia. Non è che la condivisione delle sue molte responsabilità circa la crisi societaria accompagnata inevitabilmente dalla depauperazione della squadra, debba suscitare oggi un particolare sollievo: è dei miserabili la soddisfazione di vedere un altro andare in malora e a banchettare sui cadaveri si rischiano le infezioni. Nemmeno malcelata, la giornata di oggi è la più triste dell’era Berlusconi, profondamente diversa da quelle lontane in cui avvennero gli altri pochissimi esoneri di questa epocale gestione. E’ stato esonerato un allenatore che in una situazione normale non sarebbe mai nemmeno stato assunto.
Molto semplicemente, Massimiliano Allegri non è e non è mai stato da Milan: per ciò che questo club, questi colori, questi tifosi, la piccola grande storia sportiva milanista rappresenta. Monocorde nei toni, nei pensieri, nei moduli, nelle espressioni. Dopo lo scudetto come dopo Sassuolo.
Nessun difetto di questa truppa è stato migliorato. Nessuno. La porta invece è stata aperta con curiosa fretta ai senatori, tutti, più o meno sconcertati e perplessi: non sarebbe stato importante che fossero rimasti per giocare, anche se in particolare Pirlo è un errore troppo grande per essere minimizzato. Sarebbe stato invece fondamentale per insegnare a Constant, Emanuelson, Zapata, Nocerino, Balotelli, Muntari, Robinho, lo stesso Faraone forse, che cosa vuol dire essere al Milan, giocare nel Milan, indossare quella maglia, giocare in quello stadio. Questa è la prima, grande cosa da insegnare da domani in questo spogliatoio decerebrato dove creste e tatuaggi hanno oscurato la bacheca dei trofei e dove sembra quasi che quello con più carattere sia Balotelli. Grottesco.
In secondo luogo, sarà fondamentale ridare all’allenamento quotidiano l’importanza che ha sempre avuto per chi lavora a Milanello: un momento più importante persino della partita, un momento in cui si ride poco, si scherza ancora di meno, si capiscono gli errori, si intuisce chi avrà cali di concentrazione e chi no. Ed ecco perché la partita diventa una naturale conseguenza.
Milanello è un luogo dove i quarantenni sono stati fino all’ultimo giorno i primi ad arrivare e scendere in campo e gli ultimi a fare la doccia e tornare a casa.
Non c’è niente da festeggiare dopo l’esonero di Allegri: Zapata non diventerà Franco Baresi, Mario Balotelli non diventerà leader, Nocerino non segnerà mai più 10 gol, i limiti tecnici e caratteriali questi sono e questi rimarranno dopo lo scempio degli ultimi 2 mercati. C’è molto lavoro da fare, responsabilizzando i vecchi, dando coraggio ai giovani, epurando gli indolenti, insegnando a tutti a stare al Milan. E a qualcuno anche a stare al mondo.
Già soltanto per questo, Clarence Seedorf è più che sufficiente.”