MILAN MATRI – Matri? No grazie! Era stata chiara la Curva Sud rossonera in occasione del preliminare di ritorno di Champions League a San Siro. Sicuramente non un attacco al giocatore bensì ad una strategia, quella della società Milan, che in pochi hanno capito fino in fondo. Riavvolgiamo il nastro: Boateng viene ceduto allo Schalke 04 per 12 milioni di euro e la notizia di per sé è un fulmine a ciel sereno. Dopo l’ottima gara disputata contro gli olandesi del Psv, con tanto di gol sblocca partita, nessuno si aspettava una partenza del Boa tanto imminente. In ogni caso valigia preparata in fretta furia e Bundesliga nel futuro di Prince.
Con il ricavato di questa illustre cessione il Milan non ha pensato bene di rinforzare la difesa ma ha voluto strafare acquistando il superfluo del suprefluo: Alessandro Matri. Il giocatore non si discute e le sue qualità si sono potute ammirare prima al Cagliari poi ancor più nello specifico nella Juventus di Conte ma uno di queste caratteristiche il Diavolo non sentiva la necessità di averlo visto il parco attaccanti a disposizione di Max. Pazzini era infortunato ma se proprio serviva una punta perché la società non ha deciso di spendere meno, di puntare su Petagna o di lasciare semplicemente invariata la rosa?
Insomma il risultato lo sappiamo tutti qual’è con il povero Matri che fin qui non ha potuto dimostrare la metà di quanto fatto vedere a Torino visto e considerato che a uno così servono palloni giocabili dalle fasce e i rossoneri, per conformazione, non attuano proprio uno stile consono all’ex bianconero. Allegri poi gli ha concesso parecchie chance ma l’ultima sfida contro l’Atalanta sa tanto di bocciatura definitiva. San Siro aveva perso la pazienza da tempo ma ieri, al momento della sostituzione, una bordata di fischi ha accompagnato l’uscita del bomber incrucciato fuori dal terreno di gioco. Era proprio necessario regalare 12 milioni alla Juventus?
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