Quando si parla di Milan si fa molte volte riferimento al passato glorioso del club, spesso per giustificare un presente avaro di soddisfazioni e per distogliere l’attenzione da una situazione attuale che è veramente negativa.
Poche volte, invece, si è propensi a parlare del futuro e nello specifico di progetti di rilancio ai massimi vertici del Milan.
Si leggono e si sentono molte parole, ma ciò che contano di più sono i fatti e sono questi che i tifosi milanisti si aspettano.
Negli ultimi tempi è stata la lotta di potere tra Barbara Berlusconi ed Adriano Galliani a farla da padrona. Una battaglia senza esclusione di colpi che ha portato Silvio Berlusconi a nominare la figlia amministratore delegato per il ramo riguardate il marketing, le attività commerciali e lo stadio. Il mercato è rimasto in mano a Galliani, ma non tardi Barbara proverà a mettere le mani anche sulle scelte relative alla campagna acquisti/cessioni. E’ questione di tempo.
L’armistizio che è stato sancito ha rappresentato semplicemente uno dei tanti teatrini che la società A.C. Milan ci ha “regalato” da un po’ di anni a questa parte.
Intanto la squadra rossonera che in classifica occupa il 13° posto con 19 punti in 17 partite, frutto di sole 4 vittorie e ben 8 pareggi. Ed è guidata da un allenatore, Massimiliano Allegri, che è delegittimato da parecchio tempo. Siamo certi che in altri tempi Silvio Berlusconi non si sarebbe fatto problemi a licenziare il tecnico, ma pur di non pagare due allenatori contemporaneamente ha preferito lasciare tutto invariato indipendentemente dai risultati ottenuti.
Intanto la squadra non è stata rinforzata qualitativamente e non è competitiva né Italia e neppure in Europa. Sono troppi i giocatori non da Milan e gli ultimi arrivi di Adil Rami e Keisuke Honda, il cui rendimento nel campionato italiano va ancora verificato, non bastano.
Servono idee, progetti e investimenti. Quando si parla nello specifico di investimenti non si intende certo l’effettuare spese pazze come quelle sostenute dai vari sceicchi negli anni recenti, ma l’utilizzo ottimale delle risorse di cui si dispongono con l’aggiunta magari un ulteriore sostegno della proprietà. Niente di folle.
Il Milan ha il primo fatturato in Italia e se nella Serie A non occupa le prime posizioni della classifica significa che qualcuno ha sbagliato nell’operare. Peccato che nella dirigenza rossonera raramente qualcuno ammette gli errori commessi.
La mission del Milan secondo Silvio Berlusconi deve essere quella di essere padrone del campo e del gioco per poter essere protagonista in Italia, in Europa e nel mondo. Se il presidente onorario vuole davvero che sia così si adoperi in tal senso, altrimenti ci restano solo le chiacchere e quelle se le porta via il vento.
Matteo Bellan – www.milanlive.it