MILAN LIPPI – L’ex ct della nazionale italiana, Marcello Lippi, è stato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport e fra le tante dichiarazioni ha speso delle belle parole anche sul Milan in ottica Champions: «Sarà mica un caso se il Milan passa sempre, no? A me fa sensazione vedere che gli unici superstiti sono quelli che sin qui in stagione hanno avuto più problemi. Ma lo ripeto, non è casuale: il rapporto del Milan con l’Europa e la capacità di concentrare in Champions le energie migliori sono proverbiali. Situazione societaria? Galliani è un uomo di mondo, uno consapevole che certe situazioni si possano verificare. Ne uscirà bene grazie all’esperienza. Ultimamente parlo molto di esperienza, ma è col passare del tempo che realizzi quanto sia importante. Allegri? Mi chiedo anche cosa debba fare di più Max per convincervi di essere un grande allenatore. Sono tre anni che il Milan viene smontato e rimontato, eppure lui riesce sempre a trovare la chiave per riaccenderlo e ripartire. Allegri è un tecnico di qualità superiore perché sa uscirne sempre: e la ripetitività delle sue imprese dovrebbe avervelo fatto ormai capire. Ottavi insuperabili? Le cose nel calcio cambiano in una settimana, figuriamoci in due mesi. Passando il girone il Milan ha guadagnato tempo; ora può ritrovare Pazzini ed El Shaarawy, inserire quel buon difensore che è Rami, accentuare l’evoluzione di Kakà come leader tecnico. Può crescere molto. E deve rimontare in campionato. Balotelli già ai Mondiali del 2010? Abete mi è testimone: prima di stilare la lista gli spiegai il perché dell’esclusione di Mario. All’epoca giocava nell’Under 21, e il suo comportamento disciplinare non era proprio inappuntabile. Ditemi pure che sono all’antica, ma per me la convocazione in Nazionale di un giovane, per quanto forte, è comunque un premio. E i premi si danno a chi li merita. Premesso questo, aggiunsi ad Abete che la mia squadra avrebbe avuto bisogno di una poderosa rinfrescata dopo il Sudafrica, a prescindere dal risultato, e che Balotelli sarebbe stato uno degli uomini-chiave del nuovo ciclo. E’ ovvio che sia lui l’uomo su cui puntare in attacco. L’importante è che non si senta depositario di tutte le nostre speranze, finendone schiacciato. Lasciamolo giocare tranquillo».
La redazione di Milanlive.it