Carlo Ancelotti, ex Milan e attuale tecnico del Real Madrid, ha parlato a Marca della sua esperienza da allenatore: “A Milano hanno una filosofia molto particolare, che ama il calcio spettacolare. Berlusconi chiedeva che la squadra giocasse bene e così è nata l’idea dell’albero di Natale per far giocare tutti i giocatori di qualità. Serviva il sacrificio di tutti per adeguarsi alla filosofia del club. Non si può giocare un calcio di qualità senza giocatori di qualità. Ho avuto presidenti che son diventati tifosi dopo aver comprato il club, come Abramovich al Chelsea o Nasser al PSG, ma Florentino Perez e Berlusconi sono diversi, loro sono tifosi delle loro squadre da quando sono nati. Hanno passione, ma è l’allenatore che prende le decisioni e nessuno mi ha mai fatto la formazione. Nessun presidente mi ha mai detto “metti questo giocatore”. Berlusconi mi faceva un sacco di domande, ho discusso anche con lui. “La squadra ha bisogno di giocare con tre attaccanti”, mi diceva. Ho risposto che erano Inzaghi, Kakà e Shevchenho, ma lui mi ha detto Kakà non era un attaccante. Ogni presidente ha le sue idee, questo è sicuro, ma alla fine decido io”.