MILAN SERIE A- La nota giornalista del Corriere della Sera Monica Colombo, intervistata da Ilveromilanista.it, ha detto la sua sul momento del Milan:
Dopo la partita di Verona contro il Chievo Allegri viene ancora confermato sulla panchina del Milan, decisione giusta?
“Diciamo che al momento è stata una scelta obbligata, la società non pensava di poter trovare dei sostituti all’altezza in questa situazione. Si parlava di traghettatori che dovevano guidare la squadra fino a fine stagione, ma era una decisione non gradita alla dirigenza. L’unico nome vero era quello di Pippo Inzaghi però, evidentemente, l’inesperienza dell’ex attaccante rossonero ha influenzato nella scelta di non forzare il progetto Inzaghi, dato anche gli importanti eventi che il Milan dovrà affrontare a breve come la partita a Glasgow con il Celtic”.
La pausa restituirà al Milan alcuni infortunati, uno su tutti El Shaarawy. Basterà per dare una scossa alla squadra?
“Sicuramente i rientri del Faraone, Bonera e De Sciglio saranno fondamentali. El Shaarawy può garantire un gioco diverso, velocità sulle fasce ed è il tipo di giocatore che manca ad Allegri. De Sciglio l’anno scorso si è rivelato indispensabile mentre Bonera garantirà un po’ la difesa e permetterà di tirare il fiato a uno dei centrali”.
Una caratteristica di questo Milan è il continuo cambio di modulo, ma qual è il più funzionale a tuo parere?
“Il Milan ha cambiato spesso modulo, partendo con un modulo più consono alle sue caratteristiche, cioè il 4-3-3. Poi su suggerimento dirigenziale si è usato il trequartista e le due punte senza avere però un vero trequartista. Io credo che in futuro potrebbe esserci spazio per il 4-2-3-1, modulo stimato da Galliani e che potrebbe valorizzare meglio i giocatori in rosa, a patto che siano tutti a disposizione”.
Il tema frequente è la possibile rivoluzione societaria. Lei che idea si è fatta a riguardo?
“Forse è arrivata inaspettatamente nel mese di novembre, quando magari si aspettava una rivoluzione a fine stagione. I tempi hanno un po’ sorpreso tutti. I risultati e le contestazioni hanno contribuito ad accelerare i tempi ma credo che la partita sia ancora tutta da giocare. Sicuramente Barbara Berlusconi è il futuro del Milan, forse con Galliani ci si poteva lasciare in maniera meno dirompente”.
Abbiamo già assistito ad alcuni cambiamenti come il trasloco nella nuova sede, Casa Milan. Quali sono i passi giusti che una società deve fare per ottenere una rivoluzione producente?
“Io credo che se questa rivoluzione avverrà, Barbara Berlusconi farà bene i suoi conti, sceglierà su quali uomini puntare tra i tanti nomi che si sono fatti come: Paolo Maldini, Demetrio Albertini, Claudio Fenucci e Michele Uva. Ora bisogna vedere se rappresentano davvero il profilo giusto e quanto costerà portarli dentro. Sicuramente il progetto è ancora tutto da pianificare e da scrivere”.