MILAN ALLEGRI- Intervistato da MilanNews.it, Sergio Battistini ha analizzato la delicatissima situazione del Milan.
Sergio Battistini, si aspettava una simile partenza da parte del Milan?
“Sinceramente non me l’aspettavo. Già l’anno scorso erano partiti molto male ma si sono ripresi a metà strada e nel finale di campionato si sono espressi a un altissimo livello. Quest’anno non è facile ripetere quanto fatto, onestamente e i malumori intorno la squadra non aiutano di certo”.
Per rivedere una partenza tanto difficile dobbiamo risalire all’anno della retrocessione, stagione 1981/82
“Io credo che la qualità di questo Milan sia superiore a quella della squadra all’epoca retrocessa, anche perché da noi ci fu l’infortunio di Baresi, il cambio di allenatore e alcune incomprensioni interne. I ragazzi più giovani come me o Evani si ritrovarono davanti a una situazione davvero difficile, senza contare una società diversa”.
Cosa si sente di dire a questa squadra?
“Dico ai giocatori di remare dalla parte giusta, che certe volte ci si può accontentare anche del pareggio. A livello di scudetto o Champions è ormai troppo difficile rimontare tanti punti. Mi auguro un campionato dignitoso e un buon cammino in Europa”.
Allegri è stato messo in discussione, ma non esonerato. Ma le speranze di vederlo anche l’anno prossimo sono minime. Non c’è il rischio che gli stessi giocatori siano poco motivati a continuare con un tecnico delegittimato?
“Quando non vengono i risultati è logico che l’allenatore venga messo in discussione: è successo a dei grandi come Lippi o Liedholm. I giocatori? Guadagnano tanto e devono portare una maglia gloriosa qual è quella del Milan con rispetto. Perciò devono fare i professionisti”.
I tifosi hanno palesato l’insoddisfazione anche per le operazioni di mercato condotte
“In questa situazione hanno ragione i tifosi: vanno allo stadio e vogliono un Milan di un certo calibro. Vederlo oltre la metà classifica in automatico porta a mettere in discussione la campagna acquisti. Fa parte del gioco: i grandi campioni scoperti portano i dirigenti ad essere osannati e nel momento in cui le cose non vanno per il verso giusto è chiaro che ognuno si debba prendere le proprie responsabilità”.
Crede che il tifoso del Milan rispetto ai suoi tempi si sia abituato troppo bene?
“Io parlo per i miei tempi e non posso far altro che parlar bene dei tifosi rossoneri, davvero vicini alla squadra. Ricordo in B, persino con la Cavese, erano in 50 mila. Il tifoso del Milan è molto legato alla squadra a prescindere dai risultati. Poi, chiaro, sono arrivati i successi e uno si abitua. Magari adesso c’è voglia di un ricambio, c’è necessità di vedere scelte drastiche e puntare su giocatori che diano un futuro a questa squadra”.