Milan, Giovanni Galli vota Stefano Pioli per la panchina ma boccia Arkadiusz Milik. L’ex portiere rossonero ‘suggerisce’ al Diavolo la strada da intraprendere.
Non solo Filippo Galli, anche Giovanni Galli punterebbe ancora su Stefano Pioli per la panchina rossonera. L’ex portiere rossonero ne ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport oggi in edicola.
Sono questi i motivi che inducono l’ex milanista a puntare sull’attuale guida tecnica: “Pioli ha competenza, conoscenza, è una persona seria e decisamente preparata e ha una capacità fantastica di creare un legame con i giocatori: perché andare a cercare un altro tecnico?”.
Milan, Giovanni Galli punta su Pioli
Galli, inoltre, sottolinea anche come il mister sia riuscito a collaudare una squadra assemblata in momenti e con idee diverse: “Ricordiamoci che il momento del Milan è il frutto di quattro idee diverse di calcio, nella rosa ci sono giocatori acquistati da Galliani, altri scelti da Fassone e Mirabelli, altri ancora voluti da Leonardo e infine quelli arrivati con Boban e Maldini”.
Ma nonostante tutto, è riuscito a valorizzare tutti. I nuovi acquisti non sfruttati fino al suo arrivo e anche vecchi giocatori accantonati o non valorizzati come Samuel Castillejo e Hakan Calhanoglu: “Pioli – continua Galli – è riuscito a fare una sintesi notevole del materiale a disposizione. E non è un allenatore “schiavo” di dogmi tattici. Io andrei avanti con lui, tenendo presente che deve essere la proprietà a indicare la strada da seguire”.
La squadra del domani
Per quanto riguarda la filosofia di Elliott, sì ai giovani ma con un supporto efficace di qualità ed esperienza: “Il Milan ha un patrimonio in casa: da anni raccoglie i frutti del lavoro svolto nel settore giovanile da Filippo Galli, a cui vanno fatti i complimenti, e l’innesto di Gabbia è l’ultimo esempio di quante risorse abbia fornito il vivaio. I giovani ti danno l’esuberanza, ma una grande squadra si costruisce anche con l’esperienza di giocatori già abituati a certi palcoscenici: sono questi che devono fare da spina dorsale”.
Capitolo bomber. Cosa fare con Zlatan Ibrahimovic? “Parliamo di un calciatore che a ottobre compirà 39 anni, per cui un club come il Milan dovrebbe naturalmente fare tutte le valutazioni del caso sotto l’aspetto della tenuta fisica e atletica. Quanto a tecnica e leadership però non si discute: sarebbe un errore rinunciarvi”. Appare non convintissimo, invece, dall’idea Arkadiusz Milik: “Buon giocatore, ma forse non in grado di fare la differenza in un club come il Milan”.
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