Sabato sera il Milan ha toccato veramente il fondo non tanto per la sconfitta rimediata contro una Fiorentina tutto tranne che trascendente, venuta a San Siro senza molti titolari e uscita vittoriosa grazie ad un gol fortunoso su deviazione e ad un tap in a porta vuota, quanto piuttosto per il carattere mostrato in campo. Tutti si aspettavano una squadra con il coltello tra i denti pronta a dimostrare di non volersi arrendere neppure di fronte all’evidenza di uno sbandamento collettivo ma abbiamo invece assistito ad un undici molle e senza idee. In queste condizioni, è bene sottolinearlo, qualsiasi avversario ci fosse stato davanti avrebbe tranquillamente portato a casa il risultato: Fiorentina o non Fiorentina. In 90′ gli uomini di Allegri non sono stati capaci di creare un’occasione da gol e per regolamento, nel calcio, chi non riesce a buttare il pallone dentro la rete uscirà da un incontro sconfitto o comunque con poche soddisfazioni. Eccezion fatta per Kakà, l’unico a predicare calcio in una serata nera, il resto è da buttare. A proposito del brasiliano: con il senno di poi i più scettici possono capire quanto l’ex Real Madrid tenga al Milan anche perché chi gliel’ha fatto fare di tornare in una squadra senza capo né coda virtualmente senza ambizioni già a novembre?
Se la stella di Kakà brilla in un cielo tetro, quella di Balotelli si è spenta di botto. L’uomo immagine del Milan di oggi non riesce più ad essere determinante come la passata stagione e, se sommiamo l’accanimento arbitrale e mediatico nei suoi confronti, il quadro che ne esce è desolante. Altra postilla: ricordiamo che a giugno ci saranno i Mondiali e con un SuperMario così l’Italia andrà ben poco lontana, a patto che Prandelli decida di puntare su di lui. Non si sa mai, perché se le cose non dovessero cambiare…
Il resto della squadra invece dà una sensazione di spocchiosità. L’anno scorso giocatori normali, sicuramente non da Milan, con tanto lavoro e sacrificio, sono riusciti a compiere la grande impresa di portare al terzo posto una squadra il cui destino appariva segnato. Quest’anno il copione non si sta ripetendo. Che qualcuno sia troppo superbo e si creda campione fatto e finito? Probabile e se così fosse sarebbe un fatto alquanto grave.
Come se non bastassero gli immensi problemi tecnici ecco pure quelli all’interno della società. Con Berlusconi ormai dietro il sipario, ci ha pensato la figlia Barbara a comunicare una nota all’Ansa che a molti è sembrata una frecciatina ad Adriano Galliani (anche se dall’alto hanno smentito). In particolare si parla di cambio di rotta e di aver speso troppo ma male… Qualcosa nello stile Milan si è inceppato.
La colpa di chi è? Di tutti perché tutti avevano sotto gli occhi la situazione dei rossoneri ma non sono stati molti quelli che hanno storto il naso di fronte a situazioni paradossali. Allegri poi non è riuscito a dare un gioco ad una squadra in 3 anni e mezzo di gestione e il mercato ha più volte lasciato a desiderare. Piccole crepe spuntarono già con l’addio di Ancelotti e via via si sono ingigantite fino a decretare (forse) il crollo di un ciclo. Ci auguriamo che dalla fine di un’epoca ne possa sorgere un’altra altrettanto piena di trionfi e successi. Intanto persino la Curva Sud ha sbottato, stanca di vedere dall’inizio del campionato una squadra svuotata nell’anima.
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