MILAN ABETE DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE- Intervistato da Sky Tg 24, Giancarlo Abete ha parlato del calcio in Italia a 360°: “C’e’ un problema complessivo del sistema Paese, che ha delle difficolta’ economiche maggiori rispetto ad altri e questo incide sulla competitivita’ dei nostri imprenditori. Servirebbe una Lega più unita per attuare le riforme. In primis, quella sulla riforma dei campionati, in grado di favorire la competitività internazionale dei nostri club qualora le squadre di A scendessero da venti a diciotto. Ma la pecca per i club è la valorizzazione dei vivai giovanili, su cui si dovrebbe investire di più. Alcuni dicono che il Consiglio Federale abbia troppo ammorbidito le norme, altri che invece sono ancora troppo severe. Siamo un po’ più attenti a problemi dei club, per cui è da colpire il soggetto e non l’intero stadio. La discriminazione territoriale è presente dal 1990, non è stata inventata ieri. Va isolato chi comporta un danno per le societaà che dicono di tifare, con cori che hanno una volontà di sfida, intervenendo in ambiti diversi dalla partita. Sì a ironia, sfottò e faziosità ma nei limiti compatibili con il rispetto delle regole. Balotelli? Non ha la necessità di tutor in Nazionale. Per lui i livelli di privacy sono bassi, ha la necessità di restare sereno. Ct? Sono tanti gli allenatori che mi piacciono, ma più di tutti Prandelli. Fino a quando non ci sarà l’ufficializzazione di un suo addio non si parlerà di nessuno. Spero resti con noi anche dopo i Mondiali”.