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Inzaghi: “Sogno di restare sempre al Milan. Sento più mia la Champions del 2003. Ho un rimpianto”

MILAN INZAGHI – Filippo Inzaghi, allenatore della Primavera del Milan, ha dichiarato quanto segue a La Tribù del Calcio: “Ho un solo rimpianto: quello di non aver giocato di più a fianco di Ibrahimovic nel mio ultimo periodo al Milan. Tra di noi c’era un feeling incredibile, lui aveva gioia quando io segnavo: credo fossimo fatti per giocare assieme e fare coppia in attacco. In realtà non fu possibile: sapete tutti com’è andata. Ma certo fu un peccato. Avessi potuto fare coppia stabile con Ibra forse adesso starei ancora giocando“.
Ha ricordato il suo arrivo e dei suoi trascorsi in rossonero: “Venni al Milan per il corteggiamento pressante che Galliani e Berlusconi non smisero mai di farmi. Mai scelta fu più azzeccata. Quello che posso dire è che eravamo un gruppo di assatanati. Col Milan ho vinto due Champions e tutti associano il mio nome soprattutto alla seconda, quella di Atene 2007, per la doppietta firmata in finale con il Liverpool. Ma in realtà io sento forse più mia la Champions 2003, quella che vincemmo a Manchester ai rigori contro la Juventus. Feci qualcosa come 12 o 13 gol, cominciai nel preliminare contro lo Slovan e non mi fermai più. Nel 2007, invece, fu tutto più difficile: prima la lunga inattività dopo l’operazione alla caviglia subita ad Anversa, poi il ritorno sui campi, naturalmente non al meglio. Tant’è che alla vigilia della finale di Atene Ancelotti era incerto se far giocare me o Gilardino. Giocai e segnai 2 gol, poi ne segnai uno al Siviglia nella finale di Supercoppa e 2 al Boca Juniors nella finale Intercontinentale. Cinque gol in tre finali, le tre finali più importanti, tutte vinte: non c’è riuscito nessuno, nemmeno Messi o Cristiano Ronaldo. È un record che mi tengo stretto“.
Infine ha parlato della sua esperienza da allenatore: “Adesso che alleno i ragazzi, quel che cerco di trasmettere loro è quella fame di vittorie che avevamo noi, quell’ambizione infinita. Ambizione che non fa rima con presunzione. Il mio sogno oggi? Restare al Milan per tutta la carriera. E se non sarà possibile, me ne farò una ragione“.

Scritto da
Matteo B.