INZAGHI GAZZETTA – La Gazzetta dello Sport ha ripercorso stamane la storia dei voti e delle pagelle. A riguardo viene pubblicata una breve intervista ad Inzaghi, che ricorda con piacere la sua performance preferita: «Non sono mai stato un maniaco delle pagelle, le ho sempre lette con grande attenzione ma senza farmi condizionare. Di solito dopo una partita sapevo sempre come avevo giocato, un giocatore capisce da solo se ha fatto bene o male. Mi incuriosiva leggere quello che avevano scritto su di me e soprattutto vedere se il giudizio dei giornalisti corrispondeva al mio. Arrabbiarmi per un voto troppo basso? Qualche volta sì, mi è successo di trovarmi in disaccordo con chi aveva valutato la mia prestazione e di aver visto la mia partita in maniera totalmente diversa. Noi attaccanti veniamo giudicati soprattutto in base ai gol e a volte questa cosa può risultare un po’ riduttiva: alla fine se segni il voto in pagella è quasi sempre positivo, se non segni la sufficienza s’allontana. La prestazione molto spesso finisce in secondo piano. Comunque mi sono sempre chiesto come facciano i pagellisti a giudicare 22 giocatori tutti insieme. Credo sia un compito molto difficile, io farei fatica a valutarne uno… Una pagella speciale? Ce ne sono diverse, però se proprio devo sceglierne una la mia memoria va alla pagella della finale di Champions League del 2007: quella sera ad Atene battemmo il Liverpool 2-1 e io segnai una doppietta. Il giorno dopo scoprii di aver preso 9 in pagella sulla Gazzetta dello Sport . Ho conservato e incorniciato quella pagina insieme agli altri giornali che celebravano il trionfo del Milan, ogni tanto mi piace riguardarla e ripensare alla mia serata magica».
La redazione di Milanlive.it