Sono ormai lontani gli anni del mercato fatto a suon di milioni, quando tutti i più grandi campioni nel loro momento migliore passavano da Milanello per lasciare un segno indelebile nella storia del Milan. I vari Shevchenko, Rui Costa, Inzaghi e Kakà tanto per dirne alcuni. Oggi il tifoso rossonero si deve accontentare di un mercato molto umile, fatto utilizzando più la testa che non il portafoglio. Certo, di campioni ne sono passati altri da San Siro ma che fatica portarli e trattenerli all’ombra della Madunina! E’ il caso di Ibrahimovic, venduto poi a peso d’oro assieme a Thiago Silva al Psg, o, più recentemente, di Balotelli, salito alla cronaca anche per le ultime dichiarazioni di Mino Raiola. L’attuale Top Player del Milan da una sensazione di volatilità perchè oggi sai che c’è ma domani potrebbe anche aver cambiato aria, magari sacrificato dalla società per aggiustare quel burlone del bilancio. E’ difficile pensare a un giocatore che resti per decenni in una squadra e che allo stesso tempo sia in grado di decidere da solo le partite. Oggi spesso o siamo al cospetto di bandiere dai piedi modesti o di fenomeni esperti della toccata e fuga. Ma questo è un problema che coinvolge quasi tutte le squadre della Serie A e non solo il Milan.
Gli ultimi arrivati in casa Milan portano il nome di Valter Birsa e Alessandro Matri due giocatori prelevati negli ultimi giorni del mercato estivo. Il primo è un giocatore normale di provenienza Genoa, capitano della Slovenia e con una buona esperienza nel campionato italiano. Il secondo è reduce da due scudetti consecutivi con la Juventus e non ha bisogno di troppe presentazioni. Soffermiamoci però sullo sloveno. Dite la verità, chi si aspettava di vedere un certo Birsa con la maglia del Milan? Nessuno. Ma come ho scritto poco fa sono proprio i giocatori oggi insospettabili che domani potrebbero diventare titolari del Diavolo. E’ la logica del mercato: se non si può spendere si usa l’ingegno. Non sempre queste scommesse a scatola chiusa riescono al meglio: il più delle volte il giocatore abituato a palcoscenici normali crolla sotto il peso di San Siro. Successe una cosa simile la scorsa stagione al povero Acerbi, difensore di buon livello in squadre di media classifica ma non all’altezza di grandi squadre come il Milan. Meglio è andata a Zapata, colombiano che in meno di una stagione si è preso il posto da titolare della difesa rossonera al fianco di Mexes. Un esempio di scommessa vinta a tutti gli effetti, di insospettabile che si scopre grande giocatore, è invece Nocerino, arrivato per una miseria e capace di segnare più gol di molti suoi colleghi attaccanti.
Stiamo parlando di Milan quindi non sempre si può puntare sul giocatore low cost o scarto di altre squadre. La piazza è una di quelle abituate a lottare sempre per vincere e, quindi, esigente di natura. Il tifoso rossonero si incanta con il bel gioco e non con magie da illusionisti. Come dire: non si possono acquistare giocatori di livello medio basso e dar poi la colpa a loro se non riescono ad incidere come dei top player. In ogni caso c’è anche chi, con impegno e coraggio, si sta meritando un posto di rilievo in questo Milan. Stiamo parlando di Birsa, autore del gol vittoria contro la Sampdoria e una delle ultime note liete della squadra rossonera: con questa intensità lo sloveno potrà ritagliarsi spazi importanti. Attenzione però perchè per tornare grandi a tutti gli effetti servono giocatori già affermati e non in cerca di consacrazione altrimenti c’è il rischio di fare la fine dell’Arsenal, squadra inglese che punta su giovani calciatori ma che li vende appena questi sono richiesti da sceicchi, arabi o petrolieri vari. Se non si possono, logicamente, comprare talenti da 40/50 milioni di euro va benissimo la strategia di puntare su gente insospettabile ma almeno che questa sia trattenuta in un progetto a lunga durata. A patto sempre di indovinare i nomi giusti…
Segui @Fede0fede – www.Milanlive.it