Secondo la legge di Murphy se qualcosa deve andar male, lo farà. In sostanza questa simpatica quanto bizzarra affermazione può essere tranquillamente applicata anche a Mario Balotelli e alla sua prestazione contro il Napoli. Non c’era verso, il pallone non voleva proprio entrare in porta. Addirittura un calcio di rigore sbagliato, il primo nei professionisti dopo una serie di 21 gol consecutivi dal dischetto. Una traversa scheggiata e almeno un paio di salvataggi prodigiosi di Reina. Alla fine arriva il capolavoro di Supermario con una bella parabola che batte il portiere spagnolo ma non basta per sovvertire l’ordine del divenire preparato dal destino. Una frase di troppo contro l’arbitro Banti durante il rientro negli spogliatoi provoca la catastrofe: doppia ammonizione, quindi espulsione per Balotelli a partita conclusa. Da qui, ecco l’immagine del Mario furioso trattenuto a stento dai compagni di squadra. Peccato perchè nonostante la cattiva sorte, l’ex attaccante del City aveva disputato una delle migliori prestazioni da quando è al Milan.
Con il senno di poi alla sfortuna si somma anche l’ingiustizia. Non si può chiamare in nessun altro modo la scelta del giudice sportivo Giampaolo Tosel: addirittura sono tre le giornate di squalifica inflitte a Balotelli. Questo significa che il Milan dovrà fare a meno del suo pezzo pregiato nelle partite contro il Bologna, la Sampdoria e la Juventus. Non solo il nostro uomo simbolo deve difendersi dalle botte prese in campo, dalle provocazioni, dagli insulti razzisti ma ora anche dagli stessi che dovrebbero tutelare il ragazzo. Perchè non è ammissibile vedere interventi pericolosissimi come quello di Britos senza che siano redarguiti con il giusto cartellino rosso. Oppure sentire in giro gente che invoca la “parità di trattamento” alludendo implicitamente a Balotelli e venire accontentata. Peccato non sia poi così perchè Pizarro, in Fiorentina-Cagliari, dopo un plateale c***o fai? al direttore di gara si è preso la bellezza di due giornate cioè una in meno di Balo. La solitudine del campione, solo contro tutti. No Mario, noi siamo con te.
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