MILAN CELTIC ZAPATA – Due casi da moviola durante Milan-Celtic. Il primo riguarda il gol di Zapata. Non vi è alcuna questione arbitrale in ballo ma l’Uefa ha deciso di non assegnare la rete al difensore colombiano, considerando la marcatura come un autogol del Celtic. L’altra questione riguarda invece il tocco di mano di Abbiati. L’arbitro ha sanzionato il portiere rossonero che a fine gara ha commentato l’episodio così: “Io faccio così da 20 anni, quante volte uno fa una parata, lascia giù la palla e poi la riprende? L’arbitro l’ha considerato un controllo? Va bene così allora”. L’episodio è spiegato nel dettaglio stamane dalla Gazzetta dello Sport: “Stark è corretto nell’episodio più discusso. Accade nel primo tempo (dopo 16’) quando assegna una punizione in due in favore del Celtic per una irregolarità commessa da Abbiati. Il Milan protesta, non comprendendo i motivi della scelta. Questo lo sviluppo dell’azione: traversone di Lustig dalla destra con tiro (telefonato) di Brown che anticipa Zapata. Proprio la lentezza della conclusione induce il portiere rossonero a controllare la palla rasoterra con la mano, senza bloccarla, con un buffetto. Poi la tocca con il piede, come se volesse calciarla. All’accenno di pressing degli scozzesi la riprende con le mani. A quel punto il giudice di porta segnala l’irregolarità e l’arbitro fischia. Ha ragione: da regolamento non si può dopo aver controllato la palla rientrarne in possesso con le mani. L’azione (e quindi la parata) si ritiene conclusa nel momento in cui Abbiati ne ha il pieno controllo e decide di giocare con il piede. A quel punto tornare indietro non è più possibile. Se Abbiati non avesse toccato con il piede, allora la parata non sarebbe stata ritenuta conclusa e di conseguenza non ci sarebbe stata irregolarità”.
La redazione di Milanlive.it