PRESENTAZIONE DI KAKA’ – Di seguito le principali dichiarazioni di Kakà dell’ad del Milan, Galliani, in occasione della presentazione del brasiliano.
KAKA’
PRESENTAZIONE – “Buongiorno a tutti, grazie per l’accoglienza, è stata veramente bella. Rientrare a Milano e tornare al Milan è speciale, sono giorni belli. Ieri ero con mia moglie, ricordavamo i momenti belli. Oggi sono arrivato a Milanello, i ragazzi sono nuovi, ma rivedere tutti mi sembra di non essere mai andato via. Idolo per i compagni di squadra? Situazione nuova, ho imparato tanto con i compagni che avevo qua, al Real e in Nazionale. E’ un ruolo nuovo, qui vivrò questo per una, due, tante stagioni. Voglio aiutare tanto questi ragazzi”.
LE SUE CONDIZIONI FISICHE – “Questi quattro anni non ho mai avuto continuità al Real Madrid. Mi sono sempre allenato, è tanto tempo che non ho infortuni. Anche per me è una sfida. Che Milan mi aspetto? Sono abituato ad un Milan vincente, qua ci sono dei giocatori bravi, tanti fanno parti di Nazionali nel mondo. Penso che questo Milan può fare molto bene. La mia scelta di tornare al Milan è stata basata su questo, quello che mi poteva dare una squadra e la gioia di tornare a giocare a calcio. Sono pronto per giocare, cerco la continuità e non so quanto ci vorrà per raggiungerla”.
EMOZIONI DA GIANNINO – “Il video? Volevo mostrare alla gente quelle che erano le mie emozioni, anche se non riuscirò mai a mostrare quello che ho provato questi giorni”.
RUOLO IN CAMPO – “Prima di dire questo preferisco parlare con il mister. Il mio ruolo è stato più o meno sempre quello di trequartista, vediamo cosa ha bisogno il mister”.
SUL REAL – “Sono cresciuto tanto. In questi anni ho imparato tanto. Il Real Madrid è una grandissima società, sono contento di essere parte della loro storia, sono contento di questi anni, ma per la mia situazione lì ho perso un po’ la gioia di giocare a calcio. Ancelotti è stato molto sincero, abbiamo parlato molto in questo periodo. Il Real aveva altre idee. Gli spazi erano sempre di meno, col mister abbiamo parlato e deciso che era meglio partire sia per me che per la società. Di solito giocavo da trequartista quindi non è mai stato mai un problema. Ho perso un po’ di continuità per la pubalgia e il ginocchio e da lì è iniziato il minor spazio trovato. Poi sono arrivati Di Maria, Ozil, tutti giocatori miei cloni e gli spazi sono stati di meno. Nelle opportunità che ho avuto, comunque, non penso di aver fatto male”.
SU SHEVA E MOURINHO – “Ho parlato con Sheva un paio di volte, l’ho visto a Miami ultimamente, ma abbiamo parlato di altre cose e non di calcio. Non posso dare la colpa a Mourinho, perchè la prima colpa è mia. Negli anni con Mou ha cercato la sua fiducia ma lui aveva altre idee ma nel contempo cercavo di lavorare ed essere disponibile dopo i vari infortuni. L’allenatore ha dato moltissimo sia nel calcio che fuori”.
IO CON BALOTELLI – “Possiamo fare molto bene insieme, Mario è un grandissimo giocatore. Anche con Matri, Robinho, El Shaarawy che è un grandissimo talento”.
DOVE PUO’ ARRIVARE IL MILAN – “Possiamo vincere in Italia e possiamo fare molto bene in Europa, ci sono giocatori vincenti, nazionali, abituati a determinate pressioni, lotteremo per i titoli”.
BERLUSCONI – “L’ho sentito, era molto contento, mi ha fatto gli auguri, anche io ero molto contento. Ci siamo detto un po’ di cose, ci siamo salutati”.
SUL PADRE E LA TRATTATIVA – “Alle 5 è iniziata la trattativa mio padre è tornato a casa mezzanotte e mi ha detto cos’avevano deciso. Io ho parlato con Carolina, ho discusso un po’, e abbiamo deciso di tornare a Milano. Mio padre mi ha consigliato di tornare perchè era il momento ideale. Alle 2.30 ho chiamato Galliani 5 volte e non mi rispondeva. Lui dormiva, ha risposto un altro che mi ha detto “se la risposta è affermativa lo sveglio altrimenti ne parliamo domani”. Io l’ho richiamato alle 7 di mattina”.
GALLIANI
PRESENTAZIONE – “E’ veramente una grande gioia. Ritorna a casa dopo quattro anni Ricky Kakà, sei anni al Milan, 270 partite, 95 gol. La Champions e tutti i trofei vinti. Una storia fantastica che non si è mai interrotta. Nel nostro cuore lui non è mai andato via, sapevamo che prima o poi ce l’avremmo fatta. Erano 2/3 anni che ci provavamo, la speranza da parte nostra era quella di portarlo a casa. Si è creato per Kakà un legame affettivo che prescende da partite e gol, si è creato un affetto incredibile. I sentimenti non si possono giudicare, è riuscito ad entrare nei cuori dei tifosi rossoneri. Non ho mai ricevuto complimenti come in questi giorni. Siamo molto felici, orgogliosi e contenti. Domenica quando stavo trattando il presidente mi ha chiamato quattro volte, non l’ha mai fatto per nessuna trattativa. Bentornato a casa Ricky!”.
COME E’ AVVENUTA LA TRATTATIVA – “Una volta partito Boa abbiamo deciso di cambiare modulo e pensato che Kakà fosse il giocatore giusto, cuore sì ma sicuramente una scelta tecnica concordata con società e allenatore. Ne avevamo parlato con Berlusconi dopo la qualificazione ai gironi. Al di là dell’affetto per Kakà, noi abbiamo cercato il giocatore che ci serve per migliorare la nostra squadra tornando all’assetto tecnico che preferiamo. Se non fosse uscito Boateng sarebbe stato difficile andare su Kakà. Gli ultimi giorni di mercato sono sempre i più proficui, è nata nel momento in cui è uscito Boateng. Lui sostituisce Boa, cambiando il modulo di gioco. E’ uscito Petagna ed è entrato Matri, è uscito Boateng ed è entrato Kakà. Capito che non potevamo fare più il 4-3-3 la scelta è andata su Kakà. E’ successo una sola volta che un allenatore mi chiamasse dopo il primo allenamento, Ancelotti nel 2003. Per l’arrivo di Ricky devo dare merito molto a Braida e Leonardo che premevano molto per il suo arrivo. Questa volta pensavo di non farcela, il Real Madrid si è dimostrato amico e devo ringraziarlo. Devo ringraziare anche Bosco e Ricky perché vi assicuro che Ricky ha dimostrato tangibilmente l’affetto per il Milan facendo un grande sacrificio economico. Ci avevamo già provato ma non ce l’avevamo fatta, quest’anno sono andato senza certezze, sperando succedesse qualcosa. Ci siamo messi negli uffici del Real domenica pomeriggio e siamo arrivati ad una conclusione. E’ stata una trattativa lunga perché ho chiesto molti sacrifici a Bosco. E’ stata una trattativa bellissima, eravamo nell’ufficio dell’avvocato di Kakà, poi andavo in sede e tornavo nell’ufficio. Non c’è stato alcun colpo di scena nella notte di domenica. Il padre di Kakà è un ingegner e sa fare i conti, è quadrato”.
HONDA – “Il mercato è finito da un giorno, del mercato di gennaio ne parleremo più avanti. Fa ancora caldo e ci penseremo più avanti. Kakà resta con noi per un biennale, no scherziamo, non c’è nessun retropensiero con Honda. Se dovesse andarsene fra 3 mesi Kakà ci acchiappano i tifosi: non c’è alcun Galaxy, non c’è alcuna staffetta, solo un contratto biennale fino al 30 giugno del 2015”.
GALLIANI PUNTUALIZZA – “Negli ultimi 5 anni solo 7 club hanno fatto il grupo stage, l’unica italiana è il Milan poi Bayern, Real, Barca, Chelsea, Arsenal e United. In Italia negli ultimi 5 anni abbiamo fatto 378 punti contro i 358 della Juve e 354 dell’Inter. Quindi sarebbe anche ora di finire con la storia del Milan non competitivo; siamo primi in Europa, nelle 7 top squadre. Uso i 5 anni perchè lo usa anche la Uefa. Abbiamo vinto lo scudetto nel 2010, siamo stati in testa l’anno successivo fino ad aprile e poi siamo arrivati terzi. Rivendico la storia del Milan. Non soffriamo di sudditanza psicologica con nessuno”.
4 ANNI FA – “Non è stato Kakà a chiedere la cessione come invece è successo con Sheva. E’ stato il Milan a volerlo cedere. La gente non lo sapeva ma già in primavera ci incontrammo in segreto con Perez. Io ho un contratto in mano di un club che voleva Kakà ad una cifra più alta di Bale”.
La redazione di Milanlive.it