MILAN ALLEGRI – Massimiliano Allegri è stato intervistato da Milan Channel. Ecco alcune sue dichiarazioni riportate puntualmente da Milannews.
Sulla passata stagione: “Sono arrivato al Milan dopo due anni di Serie A. Ho avuto la fortuna di avere una squadra forte, abbiamo vinto uno scudetto e sfiorato la Coppa Italia e usciti agli ottavi. Nel secondo anno, sia per episodi che per demeriti, abbiamo perso uno scudetto che la Juve ha vinto meritatamente. E dopo questo c’è stato il cambiamento totale della squadra: per raggiunti limiti d’età ed economici. Però la società ha tenuto l’allenatore in un momento di difficoltà e ha lavorato bene. Il presidente, nel momento delle difficoltà, era a Milanello a rincuorare me e i ragazzi. I giovani stanno crescendo. Quelli di media età si sono ambientati nel Milan, grazie all’aiuto di chi era di più al Milan. Vincere piace a tutti. L’anno scorso non abbiamo vinto, da un lato può essere un insuccesso. Ma l’anno scorso il Milan ha messo una bella base per il futuro per i prossimi anni. Non era semplice nei primi tre dopo un cambiamento così radicale. Giocare a San Siro non è così semplice. E’ l’unico stadio in Italia e in Europa è un esame per tutti, anche quando è vuoto“.
Sulle reti segnate dai diversi attacchi nelle tre stagioni di Allegri in rossonero: “La distribuzione dei gol è molto semplice. Una squadra per arrivare nelle prime tre deve fare dai 60 ai 70 gol e ne deve subire da 30 a 40. Più verso i 30 che verso i 40. La distribuzione è importante: avere quattro giocatore che fanno 10-15 gol ciascuno vuol dire garantirsi 45 gol. Ibra è un campione straordinario, anche se secondo me è stata la prima annata al Milan: per come ha giocato con e per la squadra. Nel secondo anno abbiamo avuto Nocerino. Cassano ha avuto un problema, Pato era sempre infortunato e Binho ha avuto una stagione altalenante. Ci sono mancati i gol degli attaccanti. L’anno scorso la distribuzione è stata equa. I giocatori sono stati coinvolti. Anche a Napoli c’è una distribuzione omogenea dei gol. Due anni fa col centrocampo abbiamo fatto 25-26 gol”
Sull’arrivo di Matri: “L’ho avuto a Cagliari. E’ un giocatore che ci serviva per ricoprire un ruolo lasciato libero da Pazzini. Questi due mesi sono importanti: abbiamo 8 partite di campionato e un turno di Champions da passare. La società ha capito il momento. Senza scordarci di Pazzini. Pazzini è stato un giocatore importantissimo: ha fatto 15 gol, durante tutto l’arco della stagione. E’ un giocatore d’affidamento. Aveva queste problematiche al ginocchio, con tempo limitato per giocare. Ha determinato partite anche da quando è partito dalla panchina. Sono stato molto contento del suo arrivo. Matri è stato un giocatore determinante per Juventus. E’ un giocatore che cercavamo caratteristiche. Balotelli, che è un giocatore straordinario, ha bisogno di avere un giocatore con le sue caratteristiche. Domani Matri si allenerà e sarà disponibile per Cagliari, sarà una partita difficile. Il Cagliari è allenata da Lopez, che è mio amico. Matri viene con entusiasmo e ci porterà le sue qualità. Con l’arrivo di Matri abbiamo un attacco importante. Abbiamo pure Robinho: mercoledì ha dato segni di ripresa a livello mentale. Sono contento degli ingressi di Robinho, Poli e Nocerino. Avremo diverse partite con diverse avversarie“.
Sulla possibilità che Montolivo giochi trequartista: “Resta fondamentale per il nostro centrocampo. Il trequartista lo considero un centrocampista. Domani, quando ci alleneremo, deciderò chi far scendere in campo domenica. Abbiamo sempre giocato col 4-3-3 con Boateng da esterno che entrava nel campo. Ma non è una questione di modulo, ma di atteggiamento che la squadra deve avere in campo“.
Su Gattuso nuovo allenatore del Palermo: “Se la cava e se la caverà benissimo. Ho visto un po’ di partite, sta facendo bene. Se non ha intoppi credo che il Palermo ritornerà in A. Esordire a Palermo, con piazza e squadra importante, e risalire sarebbe molto importante. Ha caratteristiche umane per fare l’allenatore“.
Sulla rincorsa del girone di ritorno nello scorso campionato: “Dal 6 gennaio abbiamo iniziato a giocare con una punta centrale che era Pazzini, poi è arrivato pure Balotelli. Siamo migliorati anche singolarmente. Balotelli ci ha risolto molti problemi: mi ricordo a Chievo, ha tirato sette punizioni e da uno Montolivo ha fatto gol. Col Parma ha fatto gol su punizione. E’ una variabile importante sui calci da fermi e sulle giocate singole. Da gennaio la squadra ha trovato solidità, che abbiamo avuto pure mercoledì. Abbiamo concesso molto meno che all’andata. Noi abbiamo fatto delle amichevole dove la squadra non aveva più la solidità difensiva che aveva nello scorso campionato. Nel campionato italiano, chi arriva primo ha la miglior difesa: per noi è stato così quando abbiamo vinto lo scudetto, così è successo per la Juventus“.
Sul girone di Champions League: “Abbiamo avuto l’onore di giocare col Barcellona per la prima volta in tre anni. Ho visto i gironi con gli altri (Galliani e Berlusconi, ndr). L’Ajax ha grandi talenti. Il Barcellona è il favorito per passare il girone. Avere un girone con due squadre equilibrate è importante. Col Celtic non sarà facile, le partite europee non sono facile. Bisognerà essere molto attenti e bravi. Abbiamo affrontato il Barca l’anno scorso e l’anno prima. Cercheremo di affrontarlo meglio in trasferta“.
Sul decisivo gol di Mexes a Siena: “E’ stato un gol importante, ci ha permesso di passare il turno. Avevamo alternato dei risultati, era l’inizio della nuova squadra. Ha fatto un bel gol Mexes. Credo che lui sia stato un acquisto importante, è cresciuto molto. Si è responsabilizzato molto, è diventato uno dei perni dello spogliatoio. Ha tribolato molto col ginocchio operato. Sarebbe stato brutto non arrivare a giocare la Champions, visto che l’avevamo acciuffato a tre minuti dalla fine con Mexes. E’ stata un’annata di grande sofferenza e voglia di raggiungere un obiettivo che tutti pensavano che il Milan non poteva raggiungere. I ragazzi si sono meritati questo traguardo. Spiace che non c’era un ragazzo come Claudio, che ha perso la vita troppo presto. Anche se in realtà c’era. Adesso bisogna pensare alla prossima partita. Abbiamo una stagione importante e deve diventare esaltante. Dobbiamo cercare di migliorare: bisogna mettersi in discussione per cercare di migliorare. Ci vuole grande dedizione e grande voglia per il proprio lavoro”.