MILAN BALOTELLI – Non serve a niente cercare altri nomi: è Mario Balotelli il top player, la punta di diamante di questo Milan e forse l'unico giocatore in grado di fare la differenza. Il ragazzo ha delle qualità importanti, e ormai è cosa nota a tutti, ma se vuol essere davvero il simbolo dei rossoneri – per capirsi come furono Shevchenko, Kakà o altri campioni milanisti – deve cambiare atteggiamento. Si è saputo controllare fuori dal campo evitando le famose balotellate ma ancora c'è da lavorare per i comportamenti sul terreno di gioco. Soprattutto, basta sbraitare contro arbitri e assistenti perchè così facendo in primis si danneggia la squadra, rischiando di lasciarla in inferiorità numerica, poi si crea una brutta immagine di sè stessi. E questo Balotelli dovrebbe averlo capito. I direttori di gara conoscono il Balo e ormai non gli perdonano più niente. Capitolo avversari: le provocazioni e i colpi proibiti ci sono eccome. Sarebbe da faziosi dire che Balotelli reagisce in un certo modo perchè vuol farlo. Il ragazzo spesso è vittima del, chiamiamolo così, bullismo degli avversari che, non riuscendo a prevalere contro di lui utilizzando le abilità calcistiche, pensano bene di stuzzicarlo. Balotelli perde facilmente il controllo e con questo se ne va pure la concentrazione. Vedi anche il match disputato contro il Verona. Anche il pubblico fa la sua parte infatti se a tutto questo appena detto uniamo anche i fischi, cori e ululati (spesso razzisti non nascondiamoci dietro ad un dito), otteniamo un cocktail esplosivo. Balotelli ogni volta ci casca e beve tutto come se si trattasse di un drink da discoteca. Ecco, il trucco per diventare un campione immortale, di quelli con la “c” maiuscola, è di non cadere in tentazione. Mai bere prima, durante e dopo le partite. Il Milan ha in casa il più forte giocatore italiano, non dimentichiamocelo.
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