CALCIOMERCATO MILAN – A ormai diversi mesi dal funesto periodo in cui il Milan veleggiava, durante la stagione 2012-2013, in brutte acque, emergono nuovi interessanti quanto clamorosi retroscena. A spiegarli è l’autorevole Alberto Costa, noto giornalista del Corriere della Sera, che nell’edizione di stamane scrive: “Già a metà dicembre la volontà (mai nascosta) del patron milanista di affidare pieni poteri a Clarence Seedorf, si era tradotta in atti concreti. Il blitz milanese di metà dicembre era infatti servito all’olandese, attualmente in forza al Botafogo in qualità di calciatore, a porre il suo prezioso autografo sul contratto da allenatore del Milan che Berlusconi, attraverso Galliani, gli aveva fatto trovare bell’e pronto: in bianco soltanto il quid, vale a dire il compenso, questione da risolvere direttamente tra i due, il presidente (onorario) e il suo pupillo. Ormai convinto di essere l’undicesimo tecnico della straordinaria epopea berlusconiana, Clarence si era poi mosso di conseguenza, coinvolgendo Massimo Ambrosini, ex sodale di tante imprese vincenti e depositario delle sacre tradizioni milaniste. Quando ogni tassello pareva così essersi incastrato al posto giusto, tanto da indurre Allegri a bussare altrove, ecco il clamoroso intoppo: tra ingaggio suo e dello staff prossimo venturo Seedorf sarebbe venuto a costare (al lordo) circa 15 milioni di euro, una somma spropositata per i tempi che in Fininvest si sono subito premurati di sventolare sotto il naso del boss”.
La redazione di Milanlive.it