EL SHAARAWY MILAN – Stephan El Shaarawy ha rilasciato una bella intervista a 360° sui principali quotidiani sportivi in edicola quest’oggi. Ecco le sue dichiarazioni più interessanti.
«Io sono sempre stato convinto di rimanere. Abbiamo parlato e abbiamo deciso di continuare il percorso insieme. Era una decisione di tutti e due, semplice da prendere. Avrei detto no a chiunque? In quel momento sì. Ma offerte concrete non ce n’erano, quindi non mi sono posto il problema. Perchè? Perché sono sempre stato tifoso del Milan, perché per me era stata una stagione fantasticae mi piacerebbe fare un pezzo della storia del club».
«Il prossimo obiettivo è soprattutto qualificarsi per la Champions, e poi fare tanti gol quanti ne ho fatti nella scorsa stagione nel girone di andata. Così magari mi dichiareranno incedibile».
«L’Audi Cup galvanizzante? Sì, e sono uscito fra gli applausi della gente… Ero contento, anche se ovviamente in quella occasione restava l’amarezza per la partita persa con il Manchester City. Però sono stati gol importantissimi per il morale. Voglio ricominciare bene, meglio di come ho finito, e spero di restare al Milan a lungo».
«Giocare seconda punta? Sono pronto a farlo. Logico che mi trovi meglio partendo da sinistra, perché nasco come attaccante esterno. Ma ho già fattola seconda punta e Allegri mi ha chiesto più volte di stare più al centro, di fraseggiare con la prima punta, insomma di stare nel vivo del gioco. Lo farò».
«Le cause della mia astinenza al gol? Il ginocchio ogni tanto fa male ma lo gestiamo bene, Balotelli è un amico, io non mi sono montato la testa. Quanto ai difensori avversari, è chiaro che dopo 16 gol hanno imparato un po’ a conoscerti. E quindi ci stava che Allegri mi chiedesse e mi chieda di cambiare un po’ il mio modo di giocare».
«Mario è sempre stato un amico più che un compagno di squadra. Mi è sempre stato vicino e io non ho mai dato ascolto alle chiacchiere che si facevano sulle mie difficoltà legate alla sua presenza. Ho sempre pensato a far bene con lui come senza di lui, e lui mi ha sempre dato fiducia. Come tutti i compagni e la società, e questo appoggio mi è servito tanto».
«Cosa ho imparato? Che le cose cambiano in fretta nel calcio e bisogna stare sempre con i piedi per terra. Non esaltarsi quando va tutto bene e non deprimersi quando passi dalle stelle alle stalle»
«Allegri? Non abbiamo mai avuto un problema. Prima della partita con il Napoli mi ha chiamato e mi ha spiegato le sue idee. Io ho accettato le sue decisioni, così come mi adeguerò al cambio di modulo.Non ci siamo mai scontrati e non mi sono mai sentito deluso. Ero consapevole che non ero lo stesso El Shaarawy del girone d’andata».
«La cresta? Mai tagliarla, tutt’al più la schiaccerei volentieri per appoggiarci sopra la Coppa dei Campioni».
La redazione di Milanlive.it