Calciomercato Milan, Calori è sicuro: giusto confermare El Shaarawy. E su Salamon…

Mercato News El Shaarawy Milan- Alessandro Calori, intervistato da Itasportpress.it ha parlato di Stephan El Shaarawy , da lui allenato al Padova: “Il Milan ha fatto bene a confermarlo, è un giocatore che ha dimostrato con i fatti tutto il suo valore, tirando la carretta proprio nel periodo più buio dei rossoneri. Ha lo spessore per restare in una grande squadra come il Milan. Ci sta che un giovane come lui abbia un calo, ma tornerà sicuramente il giocatore del girone d’andata perché oltre alle qualità tecniche ha anche quelle morali: quando l’ho allenato a Padova ha dimostrato di essere un ragazzo semplice, intelligente, umile e per bene. Se è condizionato da Balotelli? Penso di si, Balotelli è uno che catalizza l’attenzione, ha il carisma del campione, cosa che invece El Shaarawy non ha. Evidentemente, Stephan ha subito sotto questo punto di vista l’arrivo di Balotelli, che comunque è un suo amico. Ciò non toglie che comunque El Shaarawy è stato vittima di un mondo, quello sportivo, che pretende tutto e subito, e se non riesci ad indovinare già tre o quattro partite consecutive passi dal campione di turno all’essere un problema per la squadra e per tutto l’ambiente. Al Milan funziona così, non ti aspettano anche se sei uno del ’92, devi essere pronto per fare la grande prestazione. Poco spazio per Salamon? Evidentemente perché Allegri, che a gennaio quando è arrivato il ragazzo aveva già trovato la quadratura del cerchio, non ha voluto cambiare la fisionomia di una difesa che con Zapata e Mexes gli dava affidabilità. Da allenatore lo capisco: inserire per la prima volta in Serie A un ragazzo del ’91, in una squadra come il Milan, in corsa per un obiettivo importante come il terzo posto, poteva essere un rischio. Le qualità del polacco però non si discutono: è un giocatore moderno, da Serie A, che nasce come centrocampista, ma che con me ha giocato soprattutto da centrale di difesa con ottimi risultati, ed oltre ad avere un gran fisico è anche bravissimo ad impostare il gioco. Magari, se ci fosse stato lui fino a fine stagione, con il Brescia si poteva anche arrivare in Serie A, ma è meglio non toccare questo tasto dolente. Il mio futuro? Dopo la rescissione consensuale con il Brescia, ho deciso di aspettare una situazione che mi piace. Ovviamente mi piacerebbe fare il salto di qualità ed andare ad allenare in Serie A, ma non avrei alcun problema nemmeno a rimanere in Serie B, anche se non condivido il ragionamento delle varie società sul punto di vista della meritocrazia che secondo me in questo mondo non esiste. Non capisco perché se fai bene corri addirittura il rischio di stare fermo. Io ho portato una piccola realtà come Portogruaro in Serie B, ho raggiunto grandi livelli a Padova lanciando El Shaarawy, e al Brescia, dove la situazione era critica perché ho preso la guida delle “rondinelle” erano quart’ultime, sono riuscito nella piccola impresa di portare la squadra fino agli spareggi per la Serie A, dove siamo usciti senza mai perdere nel doppio confronto con il Livorno, e di lanciare, tra gli altri, giocatori importanti come Salamon, El Kaddouri, Caldirola, Fausto Rossi, Daprelà e Cragno, portiere classe ’94 che diventerà fortissimo. Se ottieni questi risultati e non vieni preso in considerazione certamente ti rimane l’amaro in bocca”.

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