MILAN AMBROSINI – Questo pomeriggio stavo guardando in video la conferenza stampa di “addio” di Massimo Ambrosini, indetta da lui stesso e senza che vi fosse presente alcun dirigente del Milan.
Tutto ciò mi ha messo tristezza. E già due giorni fa mi aveva lasciato l’amaro in bocca il fatto che questa separazione fosse stata annunciata da Adriano Galliani sulla nave Msc Fantasia invece che in un conferenza stampa congiunta come fu per Clarence Seedorf al termine della passata stagione.
Inoltre voglio sottolineare come nella giornata di ieri lo stesso amministratore delegato rossonero si sia precipitato dalla Grecia a Milano per incontrare l’agente di Carlos Tevez (Kia Joorabchian), mentre oggi non sia riuscito ad essere presente nella sala conferenze di San Siro al fianco di Ambrosini.
Ritengo che un giocatore come Ambro che ha indossato per 18 anni la maglia rossonera, onorandola e portando la fascia da capitano oltretutto, andasse trattato con maggiore riguardo.
Dopo aver risolto la grana allenatore con la conferma di Massimiliano Allegri sarebbe bastato un incontro tra le parti ed una successiva conferenza stampa.
Invece si è scelta una strada molto discutibile, che molti tifosi stanno criticando perché è venuto ancora una volta meno lo “Stile Milan”.
Sia chiaro che ritengo questa separazione legittima, perché Ambrosini ha comunque 36 anni e non è più il giocatore di un tempo per ovvi motivi anagrafici. Ma la modalità con la quale la società ha voluto salutarlo rimane a mio avviso non condivisibile.
Detto questo, non mi resta che augurare al nostro ormai ex capitano tutte le migliori fortune per il prosieguo della sua carriera calcistica sperando di vederlo con la maglia di una squadra straniera, perché ritrovarmelo come avversario in Italia non mi piacerebbe. Fermo restando che rispetterei la sua decisione di continuare a giocare nella Serie A.
Grazie, Massimo, per aver onorato per 18 anni la gloriosa maglia del Milan. I tifosi non dimenticano.
Matteo Bellan – www.milanlive.it