BERLUSCONI ALLEGRI – Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, è stato interpellato da Milannews.it per commentare la permanenza di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan.
Direttore, qual è il suo punto di vista sulla conferma di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan?
“Intanto non ho mai visto un comunicato in cui c’è un presidente che ricorda all’allenatore i doveri in maniera così pubblica e l’unica interpretazione che si può dare che Berlusconi è talmente contrario alla conferma di Allegri da aver obbligato il Milan e il tecnico a rivedere questo decalogo che è umiliante per Allegri, perché se devi ripetere per filo e per segno i doveri dell’allenatore vuol dire che ne è venuto meno. Insomma, se c’è fiducia nei confronti dell’allenatore dai per scontato che tutto questo avvenga e renderlo pubblico con un editto mi sembra davvero indicativo”.
Eppure per Allegri c’era la Roma disposta a prenderlo. Perché accettare di continuare l’avventura rossonera a queste condizioni?
“Strano che Allegri abbia subito tutto questo, anche a livello di dignità professionale questa cosa è stata piuttosto umiliante. Se però ha deciso di non andare alla Roma avrà avuto le sue buone ragioni che io non conosco. La sua immagine è quella di un allenatore tollerato da Berlusconi che non ha speso una sola parola d’elogio per quanto ha fatto il tecnico in 3 anni. Se Allegri sta bene così…”.
Non c’è il rischio di un esonero al primo momento negativo della squadra?
“Tutta la squadra e lo staff dirigenziale è coeso intorno ad Allegri a dispetto dello scetticismo del presidente, cosa che può portare anche a buoni risultati, perché magari proprio per dimostrare a Berlusconi che ha torto danno tutti il massimo. È evidente, però, che è talmente delicata la posizione di Allegri che basterebbe una prima polemica interna per farlo cadere”.
Crede che questa situazione possa rivalersi anche sul mercato? Magari non accontentando Allegri in campagna acquisti?
“Non credo che Berlusconi sia così autolesionista da volere il male del Milan, ma poi c’è già un budget stanziato a prescindere dall’allenatore. Certo è che se sulla panchina del Milan c’era un allenatore stimato da Berlusconi e chiedeva al presidente di fare uno sforzo magari il presidente lo faceva. Con Allegri non lo farà di sicuro”.