MILAN ALLEGRI GATTUSO – Alberto Costa, prestigiosa firma del Corriere della Sera, ha scritto quanto segue nel suo editoriale odierno:
“Allegri se ne va avendo lasciato anche una sorta di rapporto sullo stato dell’unione (milanista) dal quale emergono ombre, comportamentali e tecniche, sul futuro di una formazione che a suo giudizio va comunque rimodulata in maniera pesante. L’azzeramento del gruppo storico avvenuto un’estate fa ha trasformato lo spogliatoio di Milanello in una sorta di chiesa sconsacrata in cui è andato smarrito il ricordo degli usi e dei costumi che avevano fatto da filo conduttore del Grande Milan ancelottiano. Ora il gruppo di «potere» all’interno di una squadra in cui la leadership era affidata a Seedorf, Nesta, Gattuso, Inzaghi e Van Bommel è costituito da Balotelli, Niang, El Shaarawy, Constant e Mexes. Se pensiamo che, quando il Milan era ancora governato dalle tavole della legge volute da Silvio Berlusconi, nessuno dei primi tre avrebbe varcato i cancelli di Milanello se prima non avesse fatto tappa dal barbiere mentre ora le creste sono state addirittura brevettate, si comprendono le perplessità dell’allenatore“.
“Oggi tra i rossoneri c’è chi fuma in ritiro e perfino El Shaarawy, il Faraone senza un difetto, ha perduto l’originaria impeccabilità di comportamenti. Questo Allegri lo ha rimarcato a chiare lettere, sostenendo la necessità di una svolta nella vita dello spogliatoio. Ecco perché qualche settimana fa aveva proposto a Rino Gattuso di entrare nel suo staff: Ringhio avrebbe dovuto rispolverare le regole dimenticate da chi trova molto figo sistemarsi sul vano portabagagli di una vettura ferroviaria e dagli altri buontemponi sbarcati sul pianeta Milan ai tempi“.