EL SHAARAWY GAZZETTA DELLO SPORT – Di seguito l’intervista rilasciata da El Shaarawy a La Gazzetta dello Sport stamane.
El Shaarawy, non è un problema nemmeno l’idea che Berlusconi potrebbe presentarsi a Milanello per tagliarle la cresta? Il patto era che lei non smettesse di segnare…
«Ma io delle forbici del presidente non ho paura (ride, ndr). L’importante è vincere, non chi la butta dentro. Sono certo che Berlusconi è contento lo stesso, non penso di correre rischi…».
Già, ora c’è Balotelli a catalizzare tutta l’attenzione.
«Eh sì. Mario è arrivato proprio nel momento giusto, anche perché io ho iniziato a segnare di meno. E’ stato un grande aiuto in più».
La vostra sembra una vita praticamente in simbiosi.
«E’ nato qualcosa di bellissimo, dentro e fuori dal campo. Ne è venuta fuori una grande amicizia, un bel rapporto, e di questo sono molto contento».
C’è chi lo dipinge come un musone.
«Nulla di più sbagliato. E’ stato bravissimo a inserirsi subito, perché oltre ad avere grandi qualità tecniche è anche un ragazzo d’oro. Ha legato con tutti, e la cosa non deve sembrare così scontata: non sempre chi arriva da un’esperienza estera ha tutta questa facilità e velocità di integrazione. Prima che arrivasse al Milan non lo conoscevo molto, l’avevo visto solo una volta in Nazionale. Permeè stata una piacevole sorpresa».
Che cosa replica a chi sostiene che con Balotelli lei rende di meno?
«Sono critiche che non hanno una base. Io e lui ci intendiamo a meraviglia. In tutte le partite che abbiamo giocato siamo riusciti a fare qualcosa di buono insieme. Che fosse un gol o un assist. Mi pare che le prove in Nazionale siano la spiegazione migliore».
Si può dire che con l’arrivo di Mario lei ha modificato, almeno in parte, il suo modo di giocare?
«Non mi sembra, io svolgo il mio solito lavoro. E le occasioni continuo ad averle, mi pare. Se non ho più fatto gol è solo perché arrivo sotto porta poco lucido. Balotelli è solo un compagno che mi agevola. E poi è uno che partecipamolto al gioco, facilitando il dialogo con gli esterni».
Si è definito poco lucido sotto porta: in altre parole vuol dire che è stanco?
«Stanco? E come potrei: ho solo 20 anni…».
Meglio così, visto che sta arrivando un ciclo di fuoco. Come ne uscirà il Milan?
«L’obiettivo ovviamente è il secondo posto,maè una corsa impegnativa. Non bisogna sbagliare nulla e dobbiamo metterci impegno e disponibilità perché può ancora succedere di tutto. Possiamo ritrovarci secondi come quinti».
State facendo un cammino praticamente perfetto.
«Dopo aver cambiato totalmente squadra serviva ritrovare tutti gli equilibri. Ora è tornato il Milan di una volta e io sono felice di giocarci. Eventuali pretendenti non mi interessano, nemmeno all’estero».
Se lei, come sperano in Egitto, diventasse il capocannoniere del torneo, per il Milan sarebbe più facile arrivare secondo.
«Beh, Cavani è lontano. Sono già contento di essere secondo, è un buon traguardo».
Che cosa è successo con Allegri durante Milan-Palermo?
«Non ce l’avevo con l’allenatore, ma con me stesso perché avevo giocato al di sotto delle mie possibilità. Così ho deciso di andare subito negli spogliatoi senza fermarmi in panchina. Niente che riguardi Allegri, con lui ho un legame particolarmente forte. Ha sempre avuto fiducia in me, anche l’anno scorso».
Come sta il ginocchio sinistro?
«Benissimo, non ho più problemi, anche perché a Milanello lo curiamo con la massima attenzione».
Però sarebbe meglio evitare di appollaiarsi adormire sulle cappelliere dei treni…
(ride di gusto, ndr) «Vorrei precisare che il treno era fermo, e siamo saliti (con Balotelli e Niang, ndr) solo il tempo di fare la foto. Comunque, non lo rifarei…».
La redazione di Milanlive.it